Giunti ormai al loro settimo album in studio, i bavaresi “
StormHammer” tentano per l’ennesima volta, con questo nuovo “
Seven Seals”, di entrare nelle grazie degli estimatori del power teutonico, filone musicale portato nell’"Olimpo" della musica metal in passato, prima grazie a bands come “
Accept”, “
Rage”, “
Helloween”, “
Gamma Ray”, “
Blind Guardian”, “
Running Wild”, seppur con connotazioni diverse chiaramente, e sviluppato successivamente per opera di “
Primal Fear”, “
Edguy”, “
Freedom Call”, “
Squealer” , “
Wizard” e tanti altri...ecco, dietro tutti questi gruppi, possiamo tranquillamente collocare gli
StormHammer, che, sicuramente hanno avuto il grande demerito di trovarsi, come si suol dire, nel posto sbagliato al momento sbagliato, considerando la miriade du bands connazionali dedite al medesimo stile ed il loro indiscutibile spessore musicale, con cui i nostri hanno dovuto inevitabilmente confrontarsi.
Tornando a “
Seven Seals”, disco in cui si registra l’ennesimo cambio di line-up all'interno della band, nella figura del singer
Matthias Kupka, che ben si adatta al sound della band, possiamo dire che a parte qualche episodio piatto, come la opener “
Sleepwalker”, la ballad “T
aken By The Devil” el'anonima “
Keep Me Safe”, si registrano tuttavia delle tracce valide come “
Prevail” dalle forti tinte celitche nelle melodie, l’accattivante “
Under The Spell”, le rocciose “
Seven Seals”, “
Deal With The Dead” e “
Old Coals”, senza dimenticare “
Your Nemesis” e “
Downfall”, tracce tipicamente speed-power con doppia cassa a tutta velocità.
Insomma, rispetto agli ultimi lavori, che erano parsi alquanto scialbi, questo “
Seven Seals” ha il grande merito di possedere un’anima, grazie ad una maggiore ispirazione ed una migliore cura nelle linee strumentali, tralasciando quell’epicità che nei precedenti album la band aveva tentato di perseguire, ma con scarsi risultati. Certo, non mancano i passaggi a vuoto, ma forse nella discografia, non certo eccelsa, degli “
StormHammer” , quest’ultimo disco è probabilmente secondo solamente a “
Cold Desert Moon” dell’ormai lontano 2001.
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