Copertina 8

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2019
Durata:49 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. THE SORCERER'S APPRENTICE (INSTRUMENTAL)
  2. MIRACLE
  3. AS LIGHTS FALL
  4. ONE NOTE SYMPHONY
  5. SOMETIMES
  6. SOIREE FANTASTIQUE
  7. FLY TO ME
  8. REQUIEM
  9. YEARS OF GLORY
  10. THE LIMELIGHT FADES AWAY
  11. I CAN'T GET THERE FROM HERE

Line up

  • Alan Parsons: guitars, synth, keyboards, percussion, lead vocal (3,6)
  • Jason Mraz: vocals, lead vocal (2)
  • Todd Cooper: vocals, lead vocal (4,6,8)
  • Lou Gramm: vocals, lead vocal (5)
  • Mark Mikel: vocals, lead vocal (7)
  • Pj Olsson: vocals, lead vocal (9)
  • Jordan Asher Huffman: vocals, lead vocal (10)
  • Jared Mahone: vocals, lead vocal (11)
  • Steve Hackett: guitars (1)
  • Jeff Kollman: guitars
  • Dan Tracey: guitars
  • Tony Rosacci: Guitars
  • Ian Bairnson: solo guitars (9)
  • Andy Ellis: synth, keyboards
  • Tom Brooks: synth, keyboards
  • Dan Tracey: synth, keyboards
  • Pat Caddick: piano
  • Angelo Pizzaro: piano
  • Nathan East: bass (1)
  • Guy Erez: bass
  • Jeff Peterson: bass
  • Vinnie Colaiuta: drums (1)
  • Danny Thompson: drums
  • Carl Sorensen: drums
  • Todd Cooper: sax
  • Michael Fitzpatrick: cello
  • Jake Shimabukuro: ukulele
  • Oscar Utterström: trombones
  • Vinnie Ciesielski: trumpets

Voto medio utenti

Nel 2004 avevamo lasciato Alan Parsons - pluripremiato ingegnere del suono per “Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd e membro fondatore dell’altrettanto noto Alan Parsons Project insieme a Eric Woolfson - con “A Valid Path”, album a suo modo sperimentale (uno dei primissimi esempi di produzione interamente gestita a computer con VST senza l’ausilio di hardware esterni, ndr) servito all’artista soprattutto come “trampolino di lancio” per la sponsorizzazione del suo (straordinario) videocorso “Art & Science Of Sound Recording” uscito qualche anno più tardi.

Ci voleva la sempre ottima Frontiers per motivare Parsons a comporre un nuovo full-length, ed è un piacere constatare la bontà del risultato finale. “The Secret” è un lavoro riuscito, con suoni eccellenti (avevate dubbi?) e composizioni degne degli anni d’oro della sua creatura nata con “Tales Of Mystery And Imagination”.

Dopo un inaspettato omaggio symphonic rock sulla scia di The Nice ed Ekseption a Paul Dukas e al suo “Apprendista Stregone”, veniamo catapultati nelle sonorità morbide e avvolgenti tipiche del Project con “Miracle”, che fa tris con le successive “As Lights Fall” e “Soirée Fantastique”. “One Note Symphony” predilige soluzioni più epiche e simil-progressive, ma Parsons dimostra di essere un talento anche nelle ballad più struggenti (“Sometimes”, “Years Of Glory”). “Fly To Me” profuma di USA per il sound delle chitarre, mentre “Requiem” strizza l’occhio allo swing e al blues. Se “The Limelight Fades Away” vince il premio come brano più AOR del lotto, “I Can’t Get From Here” chiude le danze, come sempre, con encomiabile eleganza (“…is the English way…” cantava Richard Wright in “Time”).

Chissà se sarà davvero questo l’ultimo album di Alan Parsons

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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