Diciamolo subito … i
Closer da Verona sono un’interessante “realtà” (attenzione, non “promessa” … un bel risultato per un gruppo alla seconda testimonianza discografica …) della scena metallica contemporanea.
Si presentano come una formazione dedita all’
alternative, influenzata da Alter Bridge, Nickelback, Metallica e Creed, ma all’ascolto “
Event horizon” si rivela qualcosa di più di una semplice emulazione di modelli artistici di grande popolarità, arrivando a concepire svariati intriganti orizzonti sonori, mantenendo costantemente una certa disinvoltura, edificata su buone idee e una tecnica esecutiva di notevole livello.
Il disco si muove dunque all’interno di diversi ambienti stilistici e piace in particolare l’approccio “progressivo” con cui viene trattata la materia, aggiungendo i nomi di Circus Maximus e Psychotic Waltz tra i potenziali numi tutelari della
band.
La voce “alta” e tersa di
Simone Rossetto rappresenta così una delle peculiarità dell’opera, sia quando sovrasta, come avviene in “
Here I am”, "
Illusion” e "
Mistakes”, dosi imponenti di
groove, e sia laddove si cala in contesti maggiormente d’estrazione progressiva, disseminati lungo il programma.
Non mancano nemmeno episodi più “radiofonici” e commerciali (“
The call”, “
Beyond the clouds”, "
Untouchable” e lo
slow “
Wait for me”) ed è forse in questo campo che i
Closer risultano leggermente meno efficaci, mentre è sufficiente anche un solo contatto con le complesse e adescanti architetture di "
Battle within”, "
Masquerade”, "
Sand in hand” e “
Moments and eternity” per rendersi conto che i nostri sanno gestire la “contaminazione” tra i generi in modo assai appassionante e sagace.
La pulsante
title-track del
Cd è il suggello finale a un modo di fare musica versatile e “fresco”, capace di convogliare tante suggestioni senza rimanere vittima del diffuso “stillicidio delle citazioni”, superato grazie a talento, cultura e a buone dosi di personalità.
Basterà per imporre i
Closer all’attenzione di un pubblico di
rockofili sempre più frenetico e ottenebrato dall’enorme scelta? Spero vivamente di sì …
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