Sono ormai 10 anni esatti, ovvero dal loro debut del 2009 intitolato “
Insurrection Rising”, che i londinesi
Savage Messiah, continuano a sfornare un disco più bello dell’altro con un’incredibile costanza che obiettivamente sbalordisce, ed è questo il caso anche del loro quinto album in studio “
Demons” lavoro in cui, sin dall’iniziale “
Virtue Signal”, emerge il classico stile della band inglese caratterizzato da un solidissimo heavy-thrash con influenze derivanti sia dal power che dallo speed metal, un sound in cui convivono armonicamente elementi appartenenti a diverse contaminazioni e dove non mancano mai passione e melodia che vanno sempre di pari passo con ritmiche serrate e riffs di chitarra graffiianti; sono queste le caratteristiche predominanti del nuovo lavoro dei nostri, che si possono ritrovare anche in altre tracce come in “
Heretic In The Modern World”, nelle avvincenti “
Under No Illusions” e “
The Bitter Truth”, nelle trascinanti “
Down And Out”, “
Rise Then Fall” e nella conclusiva “
Steal The Faith In Me” pezzo in cui il riffone thrash finale fa da contraltare a qualsiasi apertura melodica avvenuta precedentemente e che va a chiudere un album che scorre piacevolmente dall’inizio alla fine.
Non mancano poi i momenti più intimi, dove le atmosfere si fanno più introspettive e la sezione ritmica rallenta facendo spazio alla melodia, ma anche in tali episodi pathos ed intensità non si affievoliscono mai, ed è questo il caso della bellissima “
What Dreams May Come”, di “
Parachute” che forse potrebbe sembrare eccessivamente “catchy” ma proprio per questo paradossalmente, riesce ad arruffianarsi l’ascoltatore, di “
The Lights Are Going Out” o “
Until The Shadows Fall” dalle influenze più “heavy”, nell’accezione più tradizionale del termine.
Insomma, come si diceva all’inizio, i
Savage Messiah con questo “
Demons” hanno tirato fuori dal cilindro un altro disco veramente bello, intriso di rabbia, passione, melodia ed aggressività che riesce a coinvolgere dal primo all'ultimo minuto e, nella loro carriera è la quinta volta (su 5) che ciò accade, pertanto verrebbe da chiedersi, quali siano le motivazioni per cui la band non abbia mai sfondato davvero, a livello di altri gruppi simili che riscuotono maggiori consensi, si pensi ad esempio ai bravissimi Enforcer, tanto per avere un termine di paragone simile per stile o anni di attività. Sia chiaro, i nostri non hanno apportato alcuna innovazione all’interno del panorama metal, il loro sound come si diceva, è un misto di power, speed, thrash, senza dimenticare le influenze più tradizionalmente heavy, tanto care al metallo di estrazione britannica, ma l’abilità dei
Savage Messiah sta proprio nel saper mescolare sapientemente questi diversi elementi, dando luogo a degli album variopinti e completi che non stancano mai. Probabilmente il suddetto quesito riguardante il mancato successo vero e proprio del combo londinese, è destinato a rimanere per sempre senza risposta, a maggior ragione in virtù del fatto che la storia della musica metal è pregna di bands troppo spesso sottovalutate, che non hanno mai raccolto davvero quanto meritavano e quest'ultimo aspetto, per assurdo, è forse anche la fortuna di tali gruppi il cui fascino ne esce indubbiamente rafforzato, secondo la logica perversa ed irrazionale del nostro amato genere musicale che, per l'appunto, sfugge ad ogni regola.
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