Dopo "Solar Soul", continua l'opera di ristampa da parte della
Napalm Records di parte del catalogo dei
Samael, di cui oggi viene riproposto
"Lux Mundi" del 2011: come nel caso della ristampa precedente, il disco viene proposto con una vesta grafica leggermente rinnovata e piuttosto scarna, con uno stile forse fin troppo simile dal momento che le copertine delle ristampe di "Solar Soul" e di questo "Lux Mundi" sono fin troppo similari, e con una ripassatina ai suoni e a un arricchimento della tracklist con contenuti bonus.
Ma procediamo per ordine: il disco in questione è l'ennesima conferma delle qualità dei Samael, una band che nel corso della propria esistenza ha più volte cambiato pelle ma che è sempre rimasta coerente in un percorso di continua crescita ed esplorazione e che ha da sempre avuto il grande pregio di mantenere sempre degli standard piuttosto elevati in termini di qualità musicale. "Lux Mundi" quindi mette bene in mostra il lato più elettronico/industriale della band di Vorph, vero marchio di fabbrica degli elvetici, che in questo disco propongono brani dall'indubbio impatto come l'opener "Luxferre" (di cui la Napalm Records ha voluto di recente ri-registrare un videoclip), "Antigod", "Mother Night", "In The Deep" o "The Shadow Of The Sword" giusto per citare alcuni brani della tracklist: brani che come già ribadito in altra sede sanno essere molto catchy e colpire l'ascoltatore fin dai primi ascolti ma senza essere sfacciatamente commerciali o faciloni, in un mix perfetto tra la pesantezza delle chitarre, la marzialità della batteria elettronica ed il tocco melodico e cupo delle tastiere.
A completare la ristampa di "Lux Mundi" ci sono 7 brani bonus, tra live e remix vari di brani del disco e classici dei Samael: è presente infatti una versione ammodernata del grande classico "Into The Pentagram" (se non sbaglio pescato dall'EP "Antigod" che anticipò l'uscita del disco nel 2011), che sicuramente beneficia di un sound più moderno ed attuale ma che personalmente non raggiunge l'intensità emotiva della versione originale. Seguono un paiono di brani live che sono giusto un promemoria della bravura in sede live dei Samael e nulla più, un remix interessante di "Antigod" che diventa quasi un brano da discoteca alternativa e la versione strumentale ed orchestrale di tre brani che francamente fatico a comprendere, vista anche la mia ritrosìa nei confronti dei contenuti bonus.
Se "Lux Mundi" manca nella vostra discografia ed i Samael rientrano nel vostro range di ascolti, allora può avere senso acquistare questa ristampa, altrimenti potete lasciarla sugli scaffali dei negozi.
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