Perturbator, Carpenter Brut e appunto GosT: la scena retrowave/darksynth negli ultimi anni ha trovato in queste formazioni i migliori esponenti che hanno fatto breccia anche nel cuori di molti metallari. A solamente un anno dall'uscita di "Possessor", Baalberith fa uscire questo nuovo EP "Skull" con cui debutta per la potente Century Media e ci consegna 8 brani di musica elettronica che promettono di mantenere viva l'attenzione attorno al progetto in attesa di un nuovo full-length: la musica di GosT è interamente strumentale e mostra una certa eterogeneità di fondo che rende la musica di questo "Skull" davvero molto piacevole.
L'EP, come in generale tutta la musica di questo progetto, affonda le proprie radici nella musica elettronica anni '80 e si basa su una certa cupezza di fondo che probabilmente funge da punto di contatto con la scena metal, fatta di synth oscuri ed inquietanti, ritmi martellanti e quadrati ma su cui Baalberith si diverte a più riprese a giocare con mood e sensazioni differenti: si passa infatti dalla ballabilità di "Cursed" o "Skull", alla marziale "Manic" o alla spigliatezza di "They" fino a giungere alla catchy "She Lives In Red Light", unico brano cantato in cui la linea melodica che fa subito presa sull'ascoltatore viene sporcata e rinforzata da una base potente e cupa.
Con questo "Skull" il progetto GosT continua a convincere e sicuramente con l'aiuto della partnership con Century Media farà ancora più proseliti, soprattutto tra i metallari che comunque già fino ad oggi hanno trovato pane per i propri denti. Se questa è l'anteprima di quello che ci aspetta con il prossimo disco, il conto alla rovescia è già iniziato.