Sbadabanghete!! No, non mi sono bevuto quel poco di cervello che mi è rimasto, é la mia reazione al nuovo disco dei
Death Angel; una sana mazzata nelle gengive.
Il ritorno dei californiani é un grande disco thrash metal tutto d’un pezzo ma che ha anche qualche deviazione nel metal estremo.
Se dovessi descriverli con un solo aggettivo sarebbe coerenti; si perché i nostri sono riconoscibilissimi al primo ascolto, fedeli alla prima linea e alla propria storia.
La titletrack e primo brano è un tuffo al cuore di puro thrash metal ottantiano con le palle brucianti; apertura epica con le chitarre che ricamano armonizzazioni.
Ma ecco la rasoiata velocissima con le vocals del buon
Osegueda sugli scudi, rabbioso come non mai e il motore ritmico gira a mille; credetemi che questo brano farò molto male da vivo, e che solo gustoso.
Il bello salta fuori con il secondo brano “
Divine detector”, brano cavalcata con chitarroni compressi ma che devia verso territori estremi.
Qui c’è un profumino death metal rivisto con l’ottica della band californiana; perché sentitevi lo stacco in blast beat con quei chitarroni cupi e minacciosi, e la voce strozzata di
Osegueda per poi proseguire col thrash e mi saprete dire.
“
I came for blood”, é una rasoiata speed metal in odore di metal classico con qualche riferimento priestiano.
Il thrash metal é presente, con chitarroni serrati e marcia spedita con cori da battaglia pronti a devastare lo stage; grandissimi i solos di chitarra melodici e di puro metallo.
“
immortal behated” é un brano cupo, oscuro sorretto da un riffing nero, e quasi dissonante in questo mid tempo.
Un brano che serve un po' a fare tirare il fiato, ma con stile, perché la band in questi brani fa valere il proprio marchio con un chorus roccioso e ritmato con libidine e tanta sostanza.
“
The pack” é l’ennesima palla incatenata thrash metal ad alta gradazione violenta e senza compromessi.
Un mid tempo bruciante con riffing serratissimi, chorus e cori ottantiani; anche in questo caso le chitarre offrono una prestazione solista davvero superlativa.
La conclusiva ”
Of rats and men” chiude degnamente questo album con un brano veloce, potente e diretto.
La voce di
Osegueda é rabbiosa ma ricca di melodia nel chorus; le chitarre marciano serrate e la sezione ritmica picchia come un maglio, solo di alta classe nel finale.
Un disco spettacolare, che non dovrebbe mancare in nessuna collezione metal che si rispetti; buy or die on the thrash metal side!!
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