Nati nel lontano 1997 come Carpathian Lords, monicker con il quale hanno rilasciato un paio di demo, gli
Hate Manifesto tornano sul mercato discografico, ad un paio di anni di distanza dal loro esordio discografico, con un EP di quattro pezzi, due inediti e due "presi" dai demo, licenziato dalla
Helter Skelter.
"Herald of Triumph", in linea con la storia dei greci, è un dischetto senza compromessi, composto, essenzialmente, di pura violenza.
Il blackened death metal degli
Hate Manifesto, anche in omaggio al loro nome, infatti, è assolutamente privo di qualsiasi volontà di scendere a compromessi e ci vomita in faccia una violenza assassina francamente dirompente ed assolutamente irresistibile.
Sia nei due nuovi brani che in quelli più datati (gli ultimi due), gli
Hate Manifesto picchiano duro e lo fanno con lucida maestria grazie ad un riffing ispiratissimo, ad una voce possente e malvagia, e ad una serie di "melodie" che puzzano di zolfo lontano un chilometro di fronte alle quali anche maestri ormai defunti come i Morbid Angel avrebbero applaudito soddisfatti e con un bel ghigno stampato in faccia.
"Herald of Triumph" sta tutto qui.
Se della musica, quella estrema ovviamente, cercate la sua essenza primordiale e più belluina, senza tuttavia rinunciare alle canzoni o scadere nella cacofonia, beh, questo è il dischetto che fa per voi.
A suo modo un fottuto piccolo capolavoro.
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