" Sterling Black Icon: chapter III, black but shining " è il terzo atto in musica del concept filosofico dei Fragments Of Unbecoming, melodic death band proveniente dalla Germania. Questo disco segue il panegirico incominciato con il primo mini cd del 2002, " Bloodred Tales: chapter I, the crimson season ", proseguito con il primo full lenght della band, uscito nel 2004 ed intitolato " Skywards: chapter II, a sylphe's ascension ". Questo dischetto è stato anche il primo inciso per la Metal Blade, label che ha perso un pò di lucidità e potenza nel corso degli anni, cosa che viene confermata dall'ingaggio di questi Fragments Of Unbecoming. Il perché è presto detto: il disco è un concentrato di cliché abusati da innumerevoli bands, scopiazzando con risultati altalenanti il lavoro svolto negli ultimi 10 anni da una delle band più influenti del genere, ossia i Dark Tranquillity. I tedeschi non hanno dalla loro il carisma tipico di Stanne e soci, rimanendo quindi soffocati da un peso storico obiettivamente difficile da gestire. Un vero peccato perché comunque le canzoni risultano piacevoli da ascoltare, suonate come sono molto bene; il problema di fondo, come spesso accade in casi di eccessiva ascendenza, è capire se ci si sta esaltando per il sound della band da recensire o perché affiorano alla mente le gloriosa gesta della band ispiratrice. Consigliare l'acquisto è per me difficoltoso, se non a coloro che non possono fare a meno di ascoltare del death tecnico e melodico per 24 ore al giorno, fregandosi di quella parolina spesso sconosciuta chiamata " originalità ". In definitiva assegno un 6 politico alla band, un voto giustificato dai motivi fin qui elencati: a voi la scelta.
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