Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2019
Durata:non disponibile
Etichetta:Underground Symphony

Tracklist

  1. HERITAGE
  2. PLAGUES OF THE NORTH
  3. RITUAL OF THE STARS
  4. FAIRY VEIL
  5. MOTHER HOLLE
  6. PRELUDIO
  7. DELVCAEM
  8. BALANCE OF THE UNIVERSE
  9. VOICE IN THE WIND
  10. ZEPHYR’S PALACE
  11. LADY IN WHITE

Line up

  • Cesare Capaccioni: vocal
  • Michele Brozzi: guitar
  • Marco Tanzi: guitar
  • Francesco Foti: bass
  • Riccardo Perugini: drums

Voto medio utenti

Gli italianissimi Hellraiser escono col secondo lavoro "Heritage’" che è un concept album con caratteristiche molto particolari. "Non racconta una singola storia, non parla di una singol avventura. ci racconta di molteplici periodi storici, alcuni di epoca moderna, altri più antichi, in questo enorme quadro cronologico e tematico, la figura principe è il concetto di eredità culturale. L’uomo ha sempre avuto la necessità interiore di raccontare, di raccontarsi, si spiegare sé stesso e la propria vita attraverso narrazioni, un’eredità da regalare ai posteri, che si espone passando dai racconti del padre al figlio, di questo figlio che un giorno diventerà padre e racconterà le stesse storie ai suoi discendenti. Questa ciclicità infinita crea un’identità comune che lega tutti gli uomini di qualsiasi secolo e di qualsiasi luogo". Questo lungo preambolo non deve però distogliere l'attenzione dall'aspetto più importante, la musica, che in questo lavoro è un palese rimando al sound dei Maiden anche se il combo italiano ci mette decisamente del suo, ascoltate ad esempio l'intrigante titletrack, un intro caratterizzato da una voce femminile dai toni lirici.
Ma è dalla seconda traccia "Plagues Of The North" che il suono si assesta su coordinate maideniane col basso galoppante , vocals acute - anche se un po'monotone a lungo andare nelle tonalità alte - e riff metal impreziositi da solos ficcanti e twin guitars mai banali.
Complice anche la produzione volutamente ottantiana, le chitarre dominano in "Ritual Of The Stars", o nella veloce "Fairy Veil" che sembra uscire da un outtake di "Powerslave" così come "Balance Of The Universe" dal chorus che invita ad essere cantato.
Più hard rock sono le ottime "Mother Holle" e soprattutto "Delvcaem" che ricorda un po' i pezzi lenti dei Saxon, c'è anche la ballad acustico-elettrica "Voice In The Wind" .
La velocità torna prepotente nello speed - metal di "Zephir's Palace", mentre chiude il brano oscuro "Lady In White" dominato da un lungo arpeggio di chitarra e da vocals molto evocative, il pezzo gode di reprise, accelerazioni e rallentamenti e chiude degnamente un disco decisamente buono che pone gli Hellraiser fra gli esponenti migliori del metallo Made in Italy.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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