Debutto, ma mica tanto per questa creatura nostrana doom, perché i meneghini hanno cambiato nome e pelle.
Sotto questo nuovo nome si celano i disciolti
My Home On Trees, questo disco é potentissimo, con un significato molto profondo nelle intenzioni dei nostri.
Basti notare il titolo di questo esordio,
Amygdala; ovvero una ghiandola del cervello che controlla le emozioni, ma soprattutto controlla la paura.
L’opener “
The tower”, é potentissima; un muro di chitarre in una cavalcata doom con la batteria che alterna possenti colpi a cambi di tempo.
La voce espressiva della singer
Laura Mancini alta, potente e ricca di colore blues; le chitarre del chitarrista
Marco Bertucci agiscono all’unisono con la sezione ritmica possente di
Marcello Modica e Giovanni Mastrapasqua.
La seconda parte del brano denominata “
The tower II”, parte più cadenzata con un riffing ossessivo e rullate potenti.
Il basso compresso macina riff su riff corposi e brucianti; il brano ha una potenza blues iperamplificata e la voce della singer unisce un cantato squillante ad uno screaming vibrante.
“
Modern prometheus” , é una cavalcata doom con rullate e riffing circolari compressi e la voce della singer espressiva.
I riffing hanno quel sapore tipico seventies gustoso e pesante ma non privo di melodia bluesy; la parte centrale oscura e potente, sorretta da colpi vibranti, riffing taglienti e la voce della
Mancini che si fa aggressiva.
“
Nightmares” vede una partecipazione speciale a impreziosire il brano che profuma di seventies, ovvero
Mona Miluski singer degli
High Fighter.
Il dualismo é ben percepibile nella parte centrale, con l’esplosione dei riff e la voce della singer doppiata in screaming dalla vocalità aggressiva della
Miluski.
Un grande brano denso di vibrazioni pesanti, doom metal alla massima potenza che prende velocità con screaming acidissimi.
Il singolo “
Beyond the wall” profuma di
Sabbath ed é lento, con un arpeggio che diventa più potente con l’entrata delle vocals della singer.
Il brano esplode possente come un mare in tempesta nella parte centrale con la voce della singer
Laura che alza il tiro con vocals alte e piene di calore.
Un brano potente, ritmato, trascinante; un muro sonoro di puro doom metal.
Un disco d’esordio che é grandioso, la band sa esattamente dove vuole parare, riffing corposi, un cantato espressivo e potente e marcia pesante senza redenzione; doom on!
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