Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2019
Durata:50 min.
Etichetta:Massacre

Tracklist

  1. BREAKING LOOSE
  2. ZOOM THE BROOM
  3. WE'LL BRING THE HOUSE DOWN
  4. 415 DV
  5. GET LOST
  6. IT'S NOT YOUR ROCK 'N' ROLL
  7. REBEL DAYZ
  8. BLIND AS A STONE
  9. ROADWORK AHEAD
  10. MURDER'S A RITUAL
  11. WALK THE TRACK
  12. THE HAZE (AN ENDLESS DRIFT THROUGHTHE VOID)
  13. GO FAST
  14. DON'T CALL MY NAME

Line up

  • Claus "Oimel" Larcher: vocals/bass
  • Henny Wolter: guitars/vocals
  • Klaus Sperling: drums

Voto medio utenti

I rockers Nitrogods escono col nuovo album, come per i precedenti autoprodotto, "Rebel Dayz" che riconferma il buono stato di salute della band teutonica.
Si tratta infatti sempre di buon vecchio r'n'r sporco e sudato suonato "in your face" e tecnicamente valido non per nulla, se conoscete Primal Fear e Sinner, saprete che il chitarrista Henny Wolter ha militato in tali bands.
Avendo ascoltato i precedenti lavori, mi sento di dire che questo disco suona più hard rock, non ci sono pezzi velocissimi e l'impronta motorheadiana - tutt'ora tratto saliente del loro sound - è qui meno invasiva.
Ad esclusione infatti della veloce "We'll Bring The House Down" e dell'opener "Breaking Loose" che presentano il classico muro di suono alla Motorhead, il resto dei pezzi si muove su coordinate più vicine ad un robusto hard/metal a volte vicino agli Ac Dc ( si senta ad esempio "Blind As A Stone" che rimanda nel riff iniziale a "The Furor", brano semisconosciuto tratto da Ballbreaker ) e sempre derivativo da un certo southern rock-blues.
Rock potente, riff secchi e decisi, una strizzatina d'occhio alle melodie facili ma mai banali, "Get Lost", "Not You R'n'Roll" puzzano di fumo e whiskey, "Zoom The Broom" è una via di mezzo fra Saxon e Motorhead, "Roadwork Ahead" ( grande pezzo ) sembra suonata dagli Zz Top che premono sull'accelleratore.
Il suono del basso è bello grasso e distorto e guida le coordinate in "Murder Is a Ritual", e in "The Haze" ( al buon Lemmy fischieranno le orecchie ), " Go Fast " a discapito del titolo è un bel pezzo classicamente rock'n'roll.
Il quarto album della band tedesca non solo non delude, ma è un vero must per chi ama le sonorità sporche, semplici e potenti e a parte un paio di pezzi un pò sottotono ( " Don't Call My Name " e " 415 Dv" ), il vostro piedino e la vostra testa non smetteranno di battere e roteare lungo tutta la durata del disco.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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