A forza di lodare (giustamente) la Finlandia e i suoi gruppi, doveva anche venire l’ora di una battuta d’arresto … la legge dei grandi numeri ha voluto che i
Winterwolf fossero “la pietra dello scandalo” , soprattutto perché il quintetto di Maaninka/Kuopio, altro non è che una semplice death metal bands che suona per divertimento nell’intento di omaggiare i propri idoli … Fin qui niente di male, ci sono bands che sono in tutto e per tutto dei cloni (chi ha detto
Thulcandra o
Airborne? ) per cui non ci scandalizziamo, peccato solo che c’è modo e modo di omaggiare o clonare i propri idoli … Vi confesso candidamente che ho avuto molte difficoltà a dedicare a quest'album quel minimo di ascolti che si devono, per rispetto, a tutte le bands da recensire …
“Lycanthropic Metal Of Death” sembra una raccolta di “c-side” di una qualsiasi delle bands di riferimento del movimento death svedese di inizio anni ’90. Gli ingredienti sono quelli che conoscete a memoria, ma qui vengono suonati e riproposti con una mediocrità e approssimazione disarmante, quando poi si vogliono “arricchire” i brani con dei solos allora tocchiamo vette di inadeguatezza inimmaginabili … E’ curioso vedere come il pezzo migliore sia
“Brujo”, ovvero la canzone più corta dell’album, che arrivando appena a 2’:31” almeno non annoia e non trovba il tempo di fare troppi danni … Mi spiace sempre dover bocciare senza appello una band, ma se decidi di tornare a dieci anni dal debutto (
“Cycle Of The Werewolf”) per rilanciare la tua carriera, cerca di farlo almeno in maniera convincente e non far in modo di tagliarti definitivamente le gambe con un titolo ridicolo e una copertina approssimativa che altro non possono incorniciare se non un album mediocre … Le nostre vite in futuro viaggeranno su strade parallele, è una promessa …
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