Come sempre più spesso succede, pochissime sono le informazioni disponibili per le tante one man band affette da misantropia che suonano black metal. Nessuna foto, a volte neanche un nome. Questo vale anche per i
Verwoed, la band proveniente dai Paesi Bassi che con carattere si staglia nella scena black con il suo primo full-length,
De Val.
Certo è che non appena iniziano a risuonare le note del primo brano, di colpo poco o nulla importa di chi si celi dietro la band, quale sia il suo volto e la sua storia. Non servono più tante domande.
Quella dei
Verwoed è una musica densa, che avvolge in un'oscurità a tratti soffocante, ma molto coinvolgente.
Black metal di chiara influenza francese, con un notevole carico di dissonanze e atmosfere plumbee, qualcosa di molto vicino ai
Blut Aus Nord della trilogia per intendersi.
I
Verwoed hanno però la capacità di attraversare con piena consapevolezza e disinvoltura ambienti rarefatti, rallentamenti, riprese aggressive, ragnatele di feedback e sinuosi andamenti, senza perdere l'omogeneità e la compattezza della loro proposta. E lo fanno in modo molto convincente.
Già dalle prime note
De val colpisce per la corposità e la pienezza del sound, seppur affetto dalle molteplici dissonanze, con una chitarra languida
che imprime un tocco personale distintivo guidata da una voce oscura, rauca e profonda. Le linee si impastano, si amalgamano e si fondono, in un muro sonoro che riesce a mantenere tutte le sue componenti ben distinte, grazie all'ottima produzione di cui gode l'album.
Fino all'ultimo brano che sorprende per la sua natura imprevedibile. Una voce pulita, melodica, ariosa, che sembra quasi innalzarsi dalle ombre, e regala un finale splendido e inaspettato per questo album davvero degno di attenzione.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?