Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:19 min.
Etichetta:Everlasting Spew Records

Tracklist

  1. EXPLOSION OF INTERSTELLAR TERROR
  2. LIGHT EATER
  3. METAMORPHOSIS
  4. FRACTURED
  5. AN UNDEAD AWAKENING

Line up

  • Franco Caballero: bass
  • Nate Burgard: drums
  • Rick Mora: guitars
  • Conelius Hanus: vocals

Voto medio utenti

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita esponenziale per quel che riguarda le abilità tecniche dei musicisti in ambito metal, con la conseguenza che siamo sempre più bombardati da uscite che sono suonate in maniera impeccabile ed anche con un tasso tecnico sempre più livellato verso l'alto. Peccato però che questo non sia sinonimo di avere tra le mani anche dischi di pari qualità: soprattutto in ambito estremo ci sono miriadi di band che suonano mostruosamente bene, ma che con la loro musica non riescono a trasmettere altro che la loro padronanza strumentale, finendo con il riproporre musica sterile e fredda. E poi ci sono gruppi come gli americani Wounds, che se ne escono con un EP intitolato "Light Eater" per Everlasting Spew Records (etichetta che negli ultimi anni ha svolto un ottimo lavoro di scouting a livello underground ed ha prodotto diverse band interessanti) e che, parafrasando un noto spot di fine anni '90, ci ricordano come "la potenza è nulla senza il controllo": il gruppo in questione infatti è fautore di un death metal molto tecnico, come si evince facilmente ascoltando il forbito lavoro delle chitarre, la batteria assolutamente devastante ed il grandioso e fantasioso lavoro svolto al basso, ma che riesce allo stesso tempo a schivare tutte le insidie enunciate in apertura di recensione. I riff si distinguono immediatamente per la loro complessità e dove sono i tempi contorti ed arzigogolati a tenere banco, ma bisogna rendere merito ai Wounds di essere stati davvero bravi a fare in modo che questa attitudine non renda i pezzi un pastone indigeribile o una sterile vetrina della loro bravura, anche per mezzo di un sapiente uso di un certo groove che in determinati frangenti ricorda da vicino formazioni come gli Psycroptic. In tal senso encomiabile anche la scelta di donare dinamismo alle linee vocali alternando un growl feroce ma non troppo gutturale ad uno scream efficace e ficcante. La band lavora in perfetta sinergia e ci propone 5 brani davvero gustosi e ben suonati, oltre che ottimamente arrangiati, tra i quali spiccano "Metamorphosis" o "An Undead Awakening", che rendono molto bene anche grazie ad un mixaggio sapiente che fa risaltare bene ogni singolo strumento, anche se personalmente non ho molto gradito il suono della batteria, a tratti esageratamente artificiale e triggerato.
"Light Eater" è dunque un ottimo biglietto da visita per una band che ha tutto il tempo e tutto il potenziale per fare molto bene, ci auguriamo tutti che non si perdano per strada e decidano di imboccare l'oscuro sentiero dell'onanistic death metal.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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