A 4 anni di distanza dal buonissimo debutto
“Söngvar Elds Og Óreiðu” tornano i pionieri (insieme a
Solstafir, ma loro sono di un’altra categoria) del metal estremo made in Iceland … Il tempo intercorso tra i due album non è passato invano, anzi è servito, eccome, ai
Misþyrming, intanto per diventare una vera e propria band di quattro elementi e non solo il progetto di D.G., e poi per evolvere, perfezionare e se vogliamo anche rivoluzionare il proprio sound . Se prendete uno qualsiasi dei pezzi di quest’ottimo
“Algleymi” non avrete difficoltà a riconoscere il sound della band, infatti il riffing tagliente e fantasioso, nonché una sezione ritmica presente e possente, sono sempre al loro posto e costituiscono comunque un elemento portante dei pezzi, ma accanto a ciò c’è un “nuovo” spiccato senso melodico, che è riuscito a prendere il sopravvento su quella caoticità di fondo che permeava i pezzi del precedente
“Söngvar Elds Og Óreiðu” … Analizzando a posteriori le copertine dei due album, vediamo come anch’esse siano premonitrici e testimoni di questo cambiamento, infatti il rosso fuoco adombrato di nero tenebra del debut, ha lasciato spazio a qualcosa di più “notturno” e contrastato. L’immagine stessa di una figura maschile che innalza al cielo un calice mentre guarda verso il mare, da la dimensione dell’epicità che si sprigionerà di li a poco nell’opener
“Orgia” , un pezzo che vi spazzerà via nella sua inumana potenza e che vi farà capire subito come le nuove songs di
“Algleymi” saranno più umorali e più in chiaro scuro. Uno degli elementi che più caratterizza quest’album è sicuramente la voce, si è infatti passati da uno screaming abbastanza anonimo ad una prova vocale di pregevole fattura che, pur assestandosi sempre su tonalità estreme, riesce comunque ad essere molto più accessibile e varia, migliorando e mettendo in risalto i continui cambi d’umore della band. Detto dell’opener, è impressionante come l’album per i primi tre pezzi mantenga una qualità media da urlo, per poi stemperarsi nel break strumentale
“Hælið”, affossarsi nella mediocre
“Og Er Haustið Líður Undir Lok” e poi risalire lentamente fino a deflagrare in tutta la sua grandezza nella magniloquente epicità di
“Alsæla” e finire con l’ottima title track.
“Algleymi” è un album che, anche grazie ad un’ottima produzione, si fa ascoltare con un certa facilità e che induce sin da subito una forte dose di dipendenza, vi ritroverete infatti a suonarlo in loop senza neanche accorgervene tanto sarà forte il bisogno di essere travolti dalla tempesta sonora scatenata dal gruppo e in men che non si dica vi ritroverete persi nelle fantastiche melodie di quest’album, che pur non essendo perfetto, riesce nell’intento di entrarvi nell’anima e farla sua…