Seguo
Tommy Johansson da che era un ragazzino, agli inizi della propria carriera, muovendo i suoi primi passi con i
ReinXeed e postando a raffica su Youtube i suoi simpatici video in cui dimostrava già grande abilità con la chitarra ed una voce che sin dal primo ascolto mi aveva stregato, coverizzando peraltro brani che amo ed a volte rendendoli ancora migliori rispetto agli originali, tipo "
In God We Trust" degli
Stryper, in una fantastica versione dal taglio più metal.
Qualcuno ti prendeva in giro per qualche chilo di troppo e le tue guanciotte, ma io vedevo solamente i tuoi bellissimi capelli biondi, le tue mani su quella chitarra e la tua voce angelica...
Mentre i dischi con i ReinXeed diventavano sempre più maturi e numerosi, fino al capolavoro "
Majestic" del 2010, Tommy diveniva sempre più richiesto e dava il suo contributo anche ai
Golden Resurrection di
Christian Liljegren dei Narnia, sfornando tre lavori uno più bello dell'altro.
Tanta maestria non poteva rimanere nel sottobosco, per quanto valido, per sempre ed infatti ecco la chiamata dei
Sabaton, gruppo che macina soldi e spettatori ma che rappresenta il mio ideale di come il power metal NON deve suonare. A caval donato non si guarda in bocca ed il buon Tommy vede di fronte a se' una irripetibile possibilità di stabile carriera ed abbandona tutti gli altri progetti.
Ero totalmente rassegnato.
Inaspettatamente...Tommy non sai che regalo mi hai fatto.
Prima di tutto, concettuale. Voglio essere convinto che i Sabaton non piacciano nemmeno a te, ma dopotutto il lavoro è lavoro.
Ma sei tornato a fare la musica che ami e che hai sempre proposto dal primo video che hai uploadato su Youtube, quel power metal intriso di
Gamma Ray, Helloween, Stratovarius, con echi abbondanti di quella teatralità dei
Queen che hai sempre inserito nelle tue canzoni, e quell'amore per il pop anni '80 che poi è uscito prepotentemente in "
Swedish Hitz Goes Metal".
Tutto questo lo hai fortemente ripreso in mano e pubblicato in questo "
Above the Sky", prima opera a nome
Majestica, quel nome che ti è così caro perchè legato al disco migliore che hai fatto con i ReinXeed.
Avevi fatto, perchè questo nuovo capitolo gli è superiore, la tua voce è sempre più stellare, il tuo tocco alla chitarra è ancora più preciso e riconoscibile ed i brani...beh i brani... mi lasciano senza parole.
L'opener iniziale sembra direttamente uscita da "
Somewhere out in Space" dei Gamma Ray: velocità, melodie, bridge prima del ritornello, al solito altissimo ed epico, da urlare a squarciagola insieme a te, ed è seguita dal primo singolo di cui è uscito il lyric video "
Rising Tide", come al solito caratterizzata da testi a sfondo umoristico (solo io ci vedo una ambientazione da Monkey Island?) e da un refrain irresistibile, brano peraltro già presentato in versione live quando ancora si chiamavano ReinXeed e che già sembrava vincente ma che diventa con questa produzione addirittura scintillante.
Il secondo singolo presentato con un altro lyric video è uno dei miei brani preferiti, ovvero quella "
Night Call Girl" dal mood terribilmente ottantiano, un mid-tempos introdotto da quei synth che ci hanno fatto sognare 30 anni fa, e che ritroviamo in "
Future Land", che è una sorta di tributo a "
Wings of Tomorrow" degli Stratovarius: non mancano i brani più happy e sparati come l'ironica "
Motley True" e la pazzoide (e queeniana) "
Father Time" (che vi ricorda? :D) dove trova addirittura spazio il Can Can di
Offenbach!
La voce celestiale di Tommy domina la scena per tutto il disco ma trova il proprio apice, così come tutto "Above the Sky", nella conclusiva "
Alliance Forever", in cui una partenza drammatica fa da introduzione ad un brano epico e glorioso, che pian piano prende forza, decolla...si libra in volo, e giunge al chorus facendoci letteralmente sognare sulle ali della nostra fantasia, riportandoci a quel power metal che vuol dire libertà, voglia di vivere e di combattere, fino al finale glorioso e vittorioso che ci porta immediatamente a schiacciare "play" sul lettore, ancora, ed ancora, ed ancora, ed ancora...
La presenza di
Uli Kusch, ex Helloween e
Masteplan, dietro le pelli è certamente un valore aggiunto ma "Above the Sky" è letteralmente un capolavoro da avere per tutti coloro che solo al pronunciare i nomi a cui i Majestica si ispirano hanno i brividi. Non ho alcun dubbio nell'assegnare fin da adesso la palma di disco dell'anno in ambito power metal ai Majestica, che lotteranno con grosse ambizioni per vincere anche in generale.
Grazie Tommy, di cuore.