Copertina 7

Info

Demo
Genere:Power Metal
Anno di uscita:2005
Durata:28 min.

Tracklist

  1. WE ARE VIKINGS
  2. THE LOSER'S NIGHTMARE
  3. THE STORM IS COMING...
  4. SACRED STORM
  5. QUEEN OF THE ICE
  6. THE MINSTREL
  7. ALWAYS BE THE SAME

Line up

  • Valerio Sbriglione: guitars
  • Valerio Verderosa: keyboards, harpsichord, piano
  • Filippo Arancio: vocals, choirs
  • Federico Brignolo: drums
  • Massimiliano Flak: bass

Voto medio utenti

Salta subito all'occhio l'impegno messo in campo dai Sound Storm per questo loro demo (con un press-kit che rivaleggia con i migliori tra quelli giunti in redazione), un aspetto che riversano anche sul piano musicale. Il loro è un Power Metal sinfonico (direi ispirato non poco da Blind Guardian e Rhapsody) affrontato con grinta dai quattro musicisti e dal cantante Filippo Arancio, il quale oltre una prestazione energica, mette in mostra anche una discreta personalità.

Inizio affidato a "We are Vikings", con i vichinghi piemontesi che accompagnati dalle fanfare approdano sulle rive del fiume Po... Beh, facile ironia a parte, si tratta di un pezzo vibrante che nei momenti più caldi ricorda anche i Manowar e dove si fanno subito notare la voce di Filippo ed il tappeto di tastiere e di chitarre steso dai due Valerio del gruppo.
La seguente "The Loser's Nightmare" si scopre meno battagliera, con il suo marcato approccio melodico, sia per l'impiego del piano sia per l'impostazione del refrain. Dopo lo strumentale d'atmosfera che dà il titolo al disco, i ritmi si rialzano con "Sacred Storm", per poi raddolcirsi nella ballad acustica, incentrata sul duetto pianoforte e voce, "Queen of the Ice".
Se fin qui la sensazione è stata positiva, si rivela ancora più interessante la parte conclusiva del CD, prima con "The Minstrel", un breve strumentale dai toni medievalegganti e folk, che forse meritava un maggior approfondimento, ed infine con l'incisiva "Always be the Same", che, oltre a riprendere in alcuni passaggi proprio il pezzo appena citato, si segnala come il brano maggiormente riuscito (beh, tranne che per quei coretti davvero fuoriluogo) di "The Storm is Coming".
Per quanto riguarda la registrazioni ed i suoni, la batteria e le tastiere risultano troppo leggerine ed artificiose. Si nota pure qualche imprecisione in diversi cambi di tempo e passaggi strumentali (vedi ad esempio l'ingresso delle tastiere nella parte iniziale di "Sacred Storm"), ma si tratta pur sempre di una registrazione casalinga, e quindi il peccato è veniale e facilmente correggibile in futuro.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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