I californiani
Yawning Man sono in circolazione dalla metà degli anni ’80 ma soltanto nel 2005 hanno realizzato il loro debutto discografico, quel “Rock formation” diventato subito un capostipite del filone desert rock.
Un sound strumentale arioso ed ipnotico, che evoca immagini di orizzonti sconfinati, sabbia e cactus, cieli tersi, silenzi, rilassatezza ed introspezione. D'altronde la band è nata per iniziativa di due grandi veterani della scena: il chitarrista
Gary Arce (Big Scenic Nowhere, Ten East, Zun, ecc.) ed il bassista/chitarrista
Mario Lalli ben noto al pubblico degli appassionati, col fratello Larry, per i suoi Fatso Jetson. Alla coppia di musicisti, in questo nuovo disco, si unisce il batterista
Bill Stinson.
L’album esce per l’etichetta italiana
Heavy Psych Sounds, sempre più attiva e protagonista per quanto riguarda questo tipo di sonorità.
Sei brani, per una mezz’ora di musica, di puro desert sound dal passo pigro ed avvolgente, fluido ed open-space. Brillano le note liquide e sognanti della chitarra nella title-track, l’atmosfera nostalgica di “
Melancholy sadie”, l’istinto jammistico e free-form nelle estese, narcotiche, “
Virtual funeral” e “
I make weird choices”, che illustrano perfettamente l’indole trance-onirica di questo elegante sottogenere rock.
Un disco inadatto a chi cerca sollecitazioni adrenaliniche, ma perfetto per coloro che vogliono lasciarsi trasportare attraverso sensazioni calde e panorami desertici, grazie alla indubbia qualità creativa degli
Yawning Man.
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