Questi danesi tornano con un gustoso antipastino sonoro che profuma di old school black metal.
Ma attenzione, il trio, non é uno scopiazzatore, ma é a tutti gli effetti uno dei fondatori della nera fiamma; essendola band stata fondata nel 1991.
Purtroppo la formazione non é meritatamente conosciuta come i nomi classici del genere, questo anche per aver pubblicato solo due full per ora nella loro carriera; ora si ripresentano con questo ep di quasi mezz’ora.
La titletrack che apre il disco, prende il via con una marcia epic/ doom metal dove lo screaming é acido e altissimo e le chitarre intrecciano riffing pesanti.
Poi ecco l’assalto all’arma bianca, con riff della più sana tradizione estrema in tremolo e un furioso blast beat.
Ci sono anche pause atmosferiche, brevi e melodiche con un tappeto di tastiere, dove lo screaming é evocativo; una calma fittizia prima della tempesta black metal in atto; chiusura finale col tema epic/ doom virato al nero che riprende e chiude il cerchio.
Il secondo brano “
The statue are watching”, inizia con un arpeggio oscuro e dissonante con stacchi di batteria per poi assalire senza preavviso con riffing old school e tempi serrati in blast beat.
Anche qui c’è uno stacco ottantiano che richiama le origini del genere con un mid tempo e voci trattate che declamano una litania prima dell’assalto devastante in blast beat.
Molto bene eseguite le cover di “
Call of the grave” e “
Mama loi, papa loi” rispettivamente dei
Bathory ed
Exuma; un altro modo per far capire le origini della band che affondano negli eighties più sporchi e maligni.
Un bell’ep che profuma di intenso e malsano black metal che non dovrebbe mancare nella collezione degli appassionati; bella prova.
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