Esordio su cassetta per i misteriosissimi tedeschi
Trest che, grazie alla intraprendenza della piccola
Caligari Records, rilasciano
"Ordalium" un album le cui tematiche sono incentrate sulla stregoneria e sul celebre Malleus Maleficarum, trattato del 1487 di due frati domenicani contro l'eresia in Germania.
A supporto di argomentazioni del genere, il gruppo si cimenta in un black metal fortemente legato agli anni '90 sia per quanto concerne i suoni scelti, sia per quanto riguarda gli arrangiamenti e, più in generale, il mood dei pezzi sempre molto oscuro ed occulto.
I
Trest alternano composizioni più veloci ad altre, a mio avviso le migliori, più cadenzate che conferiscono all'album un taglio quasi depressive e di certo vicino alle intuizioni care al Burzum d'annata, riuscendo a creare un flusso sonoro che, sebbene sia caratterizzato da poche variazioni, riesce a non annoiare ed a risultare affascinante, soprattutto in virtù delle atmosfere malate e tendenzialmente epiche che vengono delineate ed in virtù, anche, di un cantante in grado di risultare realmente inquietante con i suoi vocalizzi "strozzati" e minacciosi.
"Ordalium" non è e non vuole essere un lavoro originale.
Il suo senso più intimo, piuttosto, sta tutto nella capacità del gruppo di rifarsi ad un suono ormai "antico" che i nostri riescono ad interpretare in maniera convincente e convinta tanto è vero che, durante l'ascolto dell'album, sarà facile immaginarsi nel Medioevo a contemplare il rogo di qualche "strega" ed a sentirne le urla strazianti mentre le chitarre sibilano incessanti ed il nero cala inesorabile su di noi.
Direi, per concludere, che se siete alla ricerca di un prodotto assolutamente underground che vi faccia rivivere le emozioni di quello che una volta era il black metal,
"Ordalium" è quello che fa per voi poiché le sue melodie, i suoi intrecci, il suo gelo ed il suo odore di morte sono garanzia sicura di un viaggio a ritroso nel tempo.
La fiamma nera arde e credo lo farà in eterno.
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