Sono giovani, tedeschi e con una bella fanciulla al microfono: cosa mai potranno suonare i
Visionatica? La risposta è scontata tanto quanto la loro musica, un “best of” di symphonic metal female-fronted sulla scia di
Within Temptation,
Epica e
Nightwish.
Non si possono criticare gli arrangiamenti (
“Amari Subdina Kali” non avrebbe sfigurato come traccia promozionale di una nuova libreria VST) o la produzione (a dir poco cristallina), ma le composizioni - mi spiace - non hanno davvero nulla di originale o di minimamente interessante.
Brani come
“The Pharaoh”, “Secret Of The Ancestors” o le più pesanti
“Fear” o
“Dance Of Fire” (con l’immancabile
blast beat a metà) si sa già dove vanno a parare senza bisogno di arrivarci in fondo. La ciliegina sulla torta è la “tanta voglia di oriental metal” che ci accompagna per tutta la durata del full-length (oltre alla già citata
“Secret Of Ancestors” e alle orchestrazioni in generale penso all’epica
“Into The Fallen Roma”).
Regalo mezzo punto giusto perché i
Visionatica almeno hanno il dono della sintesi.
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