Nonostante non siano riusciti a sfondare nel momento propizio, quello di una situazione discografica ancora florida (il primo "
Awakening" è del 1997) e del supporto di una label in piena ascesa come la Nuclear Blast, i
NARNIA non hanno mai gettato la spugna e sebbene con molti alti e bassi, tanti cambi di etichetta ed un mare di progetti paralleli del suo cantante
Christian Rivel-Liljegren (tra i quali gli
Audiovision, i
7days, i
Divinefire e gli stepitosi
Golden Resurrection insieme a
Tommy Johansson dei
ReinXeed/Majestica) oggi li ritroviamo qui con l'ottavo album dal titolo "
From Darkness to Light", purtroppo uscito nuovamente senza il supporto di alcuna etichetta, dato anche l'abbandono da parte della Massacre Records.
Ed è un peccato perchè i tempi di "
Course of a Generation", senza dubbio il disco peggiore degli svedesi, sono assai lontani: non solo, questo "From Darkness to Light" dimostra una verve compositiva tutt'altro che spenta, una enorme maturità ed una classe fuori dal comune, con un gusto per le melodie sopraffino ed arrangiamenti estremamente curati, il tutto con uno sguardo fugace agli anni '70, richiami vagamente progressivi ed un amore mai sopito per le sonorità neoclassiche ed una netta ispirazione nordica che spazia a 360° tra
Vanden Plas,
Conception e
Lion's Share, fatta di ritmiche spesse ed importanti, atmosfere oscure e severe che si sposano a perfezione con le classiche argomentazioni spirituali-religiose che da sempre Liljegren, l suo fido compagno fac-totum
Grimmark ed il batterista
Andreas Johansson portano avanti in tutte le loro formazioni.
In particolar modo "
The War That Tore the Land" emerge in tutta la sua epicità, in un grandeur solenne ed arcigno che esplode in tutta la propria misticità, al pari della successiva "
Sail On", anche grazie ad una produzione ottima, assai diversa dalle sonorità più aperte e brillante che oggi dominano il mercato, prediligendo un sound più cupo ed oscuro ma dalla resa assicurata.
Non mancano brani più ariosi e movimentati, come l'opener "
A Crack in the Sky", scelta come primo singolo e dominata dalle tastiere di
Martin Härenstam, così come "
The Armor of God" e "
I Will Follow" in cui
Carl Johan Grimmark dimostra di essere in un gran momento di ispirazione, sciorinando una competenza ed allo stesso tempo una modernità notevole, anche se è nelle composizioni più magniloquenti che i Narnia dimostrano di aver innestato la marcia in più; la titletrack posta in conclusione, divisa in due parti, inizia come una sorta di ballad per poi proseguire col suo incedere stentoreo verso atmosfere sognanti e malinconiche, a metà tra i
Pink Floyd di
Gilmour ed i
Marillion di
Hogarth.
Non sono mai stato il fan n°1 dei Narnia, nemmeno "ai bei tempi", e forse è anche per questo che ho trovato "From Darkness to Light" il loro disco più adulto, maturo ed ispirato; di sicura raccomandazione per tutti coloro che già li conoscono (nel bene e nel male), potrebbero riservare una sorpresa totalmente inaspettata.
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