Dokken, Ratt, Stryper, qualcosa dei Demon e magari pure degli UFO … ascolto “
Rising” dei
Legion e sono questi I primi nomi che balenano nella mia ormai costipata e ottenebrata memoria.
Non che questo sia un male, anzi … si tratta di
band di enorme livello artistico, trattate con devozione e una certa misura dalla formazione anglo/statunitense.
Il problema è semmai che dai nostri prolifici
Legion, forti di una notevole esperienza (
Phil Vincent è noto anche per una corposa carriera solista e per la militanza in Cranston, D’Ercole e Tragik, e pure il resto della formazione ostenta
curricula importanti, tra cui la collaborazione con
Bob Catley), sarebbe forse stato lecito attendersi una maggiore ispirazione, tale da evitare in maniera risoluta di farli perdere nel marasma di produzioni simili proposte dal mercato contemporaneo.
Melodie gradevoli e grintose, un’adeguata preparazione tecnica e una voce di valore non sono, infatti, sufficienti a far “brillare di luce propria” un dischetto complessivamente abbastanza godibile e tuttavia ben lontano dall’eccellenza del genere.
In un programma privo di pregiudizievoli controindicazioni, “
Full moon rising”, “
Maybe now” (Dokken
meets Winger), le
Ozzy-esche “
How does it feel” e “
Found out the hard way”, e poi ancora “
Got a line on you” e “
Shame on you”, si segnalano per un’efficacia espressiva leggermente superiore, in grado di garantire qualche scossa emotiva più intensa.
“
Rising” è in definitiva un albo non disprezzabile, ricco di “mestiere” e un po’ carente in fatto di “anima” … difficile, con questi presupposti, pensare di sconfiggere l’agguerrita concorrenza di settore.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?