Vengono dalla meravigliosa Noto gli
Astralium, quartetto che a prima occhiata si segnala per la presenza in formazione di una parentela anomala, solitamente fratelli/cugini, meno abitualmente padre/figlia come nel caso di
Giuseppe e Roberta Pappalardo, rispettivamente basso e voce della band, completata da
Emanuele Alessandro alla chitarra e dal già "noto"
Salvatore Grasso alla batteria, presente in parecchi gruppi peraltro quasi tutti molto validi.
In tutta sincerità, come faccio da diversi anni in questo caso, mi sono approcciato al symphonic metal dei nostri con un filo di rassegnazione, della serie "speriamo bene", avendo un po' raggiunto la saturazione verso questo genere che ha visto negli anni scorsi una sovraesposizione pazzesca che ha portato tanta ma tanta inutilità; la speranza è sempre l'ultima a morire e devo ammettere che "italians do it better" o perlomeno è assai meno raro trovare nel resto dell'Europa una certa approssimazione o comunque meno ispirazione rispetto a band nostrane, recentemente mi viene da pensare ai
Kalidia tanto per fare un esempio.
Nel caso di "
Land Of Eternal Dreams", opera prima degli Astralium notati dalla sempre attenta e valida
Rockshots Records, trovo che la band sia giunta all'esordio già con una maturazione sorprendente; in un genere come il symphonic metal è facile esagerare e sbilanciarsi da una parte, appesantire troppo le orchestrazioni, sbizzarrirsi con trovate pacchiane ed esagerate e perdere l'orizzonte, dimenticandosi che ci si sta sempre rivolgendo ad un mercato ed una platea heavy metal, poi decliniamolo come volete che è sempre una ricchezza ma senza stravolgerlo e dimenticarlo in un angolino.
Cosa che gli Astralium hanno centrato in pieno, l'equilibrio nelle loro composizioni domina in maniera illuminata e difficilmente si ha l'impressione che si siano lasciati prendere la mano pensando "questo pezzo se lo potevano risparmiare", anzi il punto forte della band siciliana è la creazione di linee vocali assolutamente indovinate ed entusiasmanti, unite a belle melodie, ricche ma sempre di facile assimilazioni, assoli ispirati e taglienti che fanno da contraltare a ritmiche quando serrate quando sognanti, ed il tutto va a miscelarsi con naturalezza nel dieci brani (più due strumentali tra cui l'intro) che compongono un disco che supera l'ora di durata, probabilmente una decina di minuti in meno avrebbero giovato alla longevità dello stesso, ma sono dettagli.
E poi, certamente, oltre a tutto questo che è indipensabile c'è la voce, elemento che fa la differenza e qui la brava Roberta la differenza la fa davvero. Inutile girarci intorno, quando queste ottime linee vocali sono valorizzate e lanciate dalla sua voce, tutto assume un valore diverso ed i brani entusiasmano oltremodo. Bene hanno fatto gli Astralium a realizzare un official video (peraltro davvero curato e con location preziose) per l'iniziale "
The Journey" ed un lyric video per la grintosa e carica "
Rising Waves from the Ocean", due tra i migliori pezzi di tutto il lavoro, con la presenza in quest'ultima della voce - lasciatemelo dire, incantevole - di
Tommy Johansson dei
ReinXeed/
Majestica (sì, anche di quegli altri...) che adorna ulteriormente un brano davvero ottimamente riuscito.
Ancora altri duetti con voce maschile nelle ottime "
My Life Is My Eternity" e la successiva "
Whispers in the Silence", d'altronde gli ospiti sono numerosi ed ognuno di loro porta un contributo importante, da
Jo Lombardo degli
Ancestral ad
Andy Martongelli degli
Arthemis,
Stefano Calvagno e
Davide Bruno dei
Metatrone, insomma tutte realtà che ci fanno onore e ci fa anche piacere vedere la bella Sicilia così attiva, valida e variegata in tutte queste proposte.
Un concept album in cui traspaiono davvero la cura e l'attenzione riposte, con grandi melodie, slanci epici, orchestrazioni che arricchiscono ma non appesantiscono, momenti drammatici ("
Hope is Gone" da brividi) ed aperture trionfali; riponete fiducia negli Astralium, la vostra aspettativa non sarà disattesa.
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