Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:44 min.
Etichetta:Time to Kill Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. EVIL MASTER
  3. BLACK MOUNTAIN
  4. FENRIR
  5. BLOODLUST
  6. ODIN
  7. SERPENT
  8. SURTUR
  9. WARRIOR’S FATE
  10. TIME WRECKED KINGDOM

Line up

  • Antonio Brignoli: guitars (rhythm)
  • Federico Rota: vocals
  • Paolo Munziello: drums
  • Beppe Bergamaschi: bass
  • Guido Genovesi: guitars

Voto medio utenti

Sfortunatelli i Norsemen, quartetto di Bergamo attivo da cinque anni che giunge nel 2019 al proprio esordio discografico sulla lunga distanza con questo "Bloodlust", pubblicato da Time to Kill Records.

Sfortunatelli perchè - ahimè - la recensione su Metal.it giunge con colpevolissimo ritardo ed è un peccato perchè spesso siamo puntualissimi con tale immondizia e poi perdiamo mesi per parlare di un lavoro valido, ma ancor più sfortunatelli poichè se fossero provenienti dalla Scandinavia o perlomeno dalla Germania siamo certi che i Norsemen avrebbero avuto tutt'altro eco mediatico.

Eppure questo "Bloodlust" è un disco convincente, death metal ma non troppo melodico come si vorrebbe far passare; di certo non è ostico per chi è un minimo avvezzo a sonorità estreme ma rifugge le melodie esagerate e sin troppo facili come stanno facendo, tanto per fare un nome che ricorrerà ahimè molto spesso quando si parla dei Norsemen, gli Amon Amarth di Johan Hegg che nel corso degli anni hanno decisamente esagerato con il concetto dell'easy listening.

Qui al contrario si pensa unicamente a macinare riff pesanti, ossessivi e veloci, conditi dal growl di Federico che non lascia prigionieri, molto cupo e profondo; l'amore per le tematiche nordiche, profuso sin dal monicker, la copertina decisamente ben realizzata, ed il rifframa proposto dall'accoppiata Genovesi-Brignoli mi ha riportato alla mente più che gli Amon Amarth gli Unleashed, più canonicamente death metal, rocciosi e battaglieri e meno spettacolari dei loro più giovani cugini.

Qualche brano un po' sottotono ed acerbo, tipo la banale "Black Mountain" fin troppo ridondante con l'accordanza tra linea vocale e riff di chitarra, viene compensato dalla vena vagamente black metal di altri pezzi decisamente più azzeccati, tipo "Fenrir", o addirittura thrashosa come la titletrack, rendendo il tutto più variegato ed interessante.

Un debutto assolutamente interessante e già valido, a cui dovrà far seguito un'efficacia ancor maggiore dei riff per spiccare definitivamente il salto; nel frattempo "Bloodlust" è un lavoro che merita assolutamente un ascolto di tutti i fan della scena scandinava estrema.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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