Il finire dell’estate ci porta il ritorno di una delle one man band finlandesi più attive per quanto riguarda la pubblicazione di demos, infatti al proprio attivo se ne contano più di 20, se a questi aggiungiamo 6 split, 3 ep e quattro album in poco più di quindici anni di attività, avremo un quadro abbastanza esauriente della prolificità del polistrumentista
Atvar (già all’opera con
Karmic Void e
Prevalent Resistance e oggi attivo in un’altra manciata di bands)… Oggi andiamo ad esaminare il quarto full lenght album della nutrita discografia dei simpatico (?) finnico … Iniziamo dicendo subito che, come era lecito aspettarsi, il sound proposto non si è discostato di una virgola dalle sonorità proposte in precedenza, ma, per fortuna, a forza di registrare qualsiasi cosa, si è fatto più maturo e completo.
Atvar oggi è certamente uno strumentista più completo e così accanto a pezzi meno ispirati e scialbi come
“Grail Dance” e
“Moon Guide” , ce ne sono altri come l’opener
“Dream Of Clouds” o
“At The Arch Of Victories” che riescono a tenere alte la tensione e l’attenzione per l’intera durata del pezzo. La caratteristica principale del raw black metal proposto da
Atvar è il coniugare un tappeto musicale tipicamente black con delle vocals cavernose e brutali, molto più in voga per band death/doom che non black. Ciò non toglie che l’impatto sonoro è assicurato e quando viene supportato anche da tastiere semplici, lineari e spaziali come in
“Into The Underworld”, la proposta si fa sicuramente attraente e interessante. Purtroppo però il livello qualitativo non è sempre elevatissimo, infatti spesso l’eccessiva semplicità e ripetitività delle composizioni finisce un pochino per annoiare e l’ascolto dell’intero album può risultare più ostico di quanto non sia nell’ipotesi si facesse una scelta “casuale” di alcuni brani. Pur essendo l’album meglio concepito e realizzato della copiosa discografia di
Atvar,
“Ice Vapor And Crooked Arrows” non sposterà di una virgola le sorti della storia discografica di Il finire dell’estate ci porta il ritorno di una delle one man band finlandesi più attive per quanto riguarda la pubblicazione di demos, infatti al proprio attivo se ne contano più di 20, se a questi aggiungiamo 6 split, 3 ep e quattro album in poco più di quindici anni di attività, avremo un quadro abbastanza esauriente della prolificità del polistrumentista Atvar (già all’opera con Karmic Void, Prevalent Resistance e oggi attivo in un’altra manciata di bands)… Oggi andiamo ad esaminare il quarto full lenght album della nutrita discografia dei simpatico (?) finnico … Iniziamo dicendo subito che, come era lecito aspettarsi, il sound proposto non si è discostato di una virgola dalle sonorità proposte in precedenza, ma, per fortuna, a forza di registrare qualsiasi cosa, si è fatto più maturo e completo. Atvar oggi è certamente uno strumentista più completo e così accanto a pezzi meno ispirati e scialbi come “Grail Dance”, “Moon Guide” , ce ne sono altri come l’opener “Dream Of Clouds” o “At The Arch Of Victories” che riescono a tenere alte la tensione e l’attenzione per l’intera durata del pezzo. La caratteristica principale del raw black metal proposto da Atvar è il coniugare un tappeto musicale tipicamente black con delle vocals cavernose e e brutali, molto più in voga per band death/doom che non black. Ciò non toglie che l’impatto sonoro è assicurato e quando viene supportato anche da tastiere semplici, lineari e spaziali come in “Into The Underworld”, la proposta si fa sicuramente attraente e interessante. Purtroppo però il livello qualitativo non è sempre elevatissimo, infatti spesso l’eccessiva semplicità e ripetitività delle composizioni finisce un pochino per annoiare e l’ascolto dell’intero album può risultare più ostico di quanto non sia nell’ipotesi si fqcesse una scelta “casuale” di alcuni brani. Pur essendo l’album meglio concepito e realizzato della copiosa discografia di Atvar, “Ice Vapor And Crooked Arrows” non sposterà di una virgola le sorti della storia discografica di
Keres, lasciando che sia sempre e solo una ristretta cerchia di adoratori incondizionati della nera fiamma a beneficiare del lavoro di questo band.
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