Diamo inizio a questa disamina con un dato di fatto: sui
The Defiants si protenderà verosimilmente per sempre l’ingombrante ombra artistica dei Danger Danger e anzi oggi che assieme a
Bruno Ravel,
Paul Laine e
Rob Marcello, alla formazione si è unito anche (in veste d’ospite)
Steve West, tale suggestione acquisisce ulteriore consistenza.
Ciò appurato, bisogna subito dopo affermare che a differenza di molti altri gruppi forti di un passato importante, incapaci di replicare l’intensità delle origini senza incappare in spiccate (anche piacevoli …) manifestazioni nostalgiche, i nostri “sfidano” con innata disinvoltura la loro “storia” tirandola a lucido per il pubblico dei
rockofili del terzo millennio, sia che si tratti di smaliziati (e magari pure un po’ disillusi …) veterani o di incuriositi neofiti.
“
Zokusho” (termine giapponese per “nuovo capitolo” o “sequel”) è semplicemente una bomba sonica dal dirompente valore emozionale, fedele alla grande tradizione del
rock melodico scanzonato e a “ampio respiro” e ciononostante assolutamente “fresco” e privo di fastidiose patine elegiache.
Una versione sagacemente “aggiornata” dei suoni cromati e solari di derivazione
ottantiana, insomma, combinati ad arte per diventare “inni” da cantare a squarciagola o raffinate e corroboranti ostentazioni melodiche, per un risultato finale davvero appassionante.
Arduo, infatti, escludere qualche episodio dalla doverosa menzione d’onore … le progressioni ruffiane di “
Love is the killer”, “
Standing on the edge” (con qualcosa dei The Rasmus nell’approccio …) e della Def Leppard-
iana “
Hollywood in headlights” stimolano i sensi e li soggiogano irrimediabilmente fin dal primo contatto, e lo stesso effetto lo ottiene “
Fallin' for you”, il cui il nobile
trademark dei “Doppiamente Pericolosi” affiora in maniera ancor più evidente.
Uno scintillante gusto espressivo nel gestire le atmosfere passionali emerge nitido in “
Hold on tonite”, “
U X'd my heart”, “It goes fast” e nella delizia notturna “
Stay”, mentre a “Allnighter” e alla
rootsy “
Drink up!” è affidato il compito di riportare il programma in terreni sonori maggiormente
anthemici e urgenti.
Con la singolare fusione tra U2 e Bon Jovi, attuata piuttosto felicemente in “
Alive”, si esaurisce la mia breve dissertazione su una sequenza di brani veramente vincente e avvincente.
Ponendo l’accento, infine, sulla prestazione
monstre di
Paul Laine e
Rob Marcello, non mi resta che consigliarvi caldamente “
Zokusho”, un disco che testimonia quanto la “chimica” tra musicisti competenti ed esuberanti non sia per nulla soggetta all’usura del tempo … parafrasando un celebre
slogan pubblicitario, i
The Defiants rappresentano un vero toccasana “contro il logorio della vita moderna” … un ruolo per cui sarà molto difficile trovare concorrenti all'altezza della situazione.
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