Copertina 7

Info

Anno di uscita:2019
Durata:63 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. WAR OF WORDS
  2. MIND SWAMP
  3. CIRCLE OF DOLLS
  4. LIGHTNING
  5. TIME FLIES
  6. TWICE
  7. BIG AS THE SUN
  8. VESSEL OF DESTRUCTION
  9. A DAY WITHOUT ME
  10. WIDE AWAKE
  11. SHADOW LOVER
  12. COLD SWEATS
  13. THE BORDER

Line up

  • dUg Pinnick: vocals, bass
  • George Lynch: guitars
  • Ray Luzier: drums

Voto medio utenti

E’ opinione diffusa che le all-star band e i side-project, soprattutto in tempi di grandi e agevoli possibilità “tecnologiche”, siano solo una maniera con cui annoiate celebrità musicali impegnano il loro tempo libero, tentando al contempo d’incrementare le proprie sostanziose risorse economiche.
Non credo proprio che i KXM, “supergruppo” formato da dUg Pinnick (King’s X, ma anche una pletora di altre pregevoli collaborazioni …), George Lynch (Dokken, Lynch Mob, …) e Ray Luzier (Korn), rischino tale riprovevole attribuzione, effettivamente un po’ troppo spesso legittima e condivisibile.
Giunti al terzo full-length i nostri dimostrano come il loro percorso di “ricerca”, sviluppatosi tra blues, soul, metal, grunge e rifrazioni psichedeliche, prosegua in modo schietto e genuino, alimentando un “moto perpetuo” di sperimentazione sonora assai interessante e verosimilmente non ancora giunto alla sua configurazione definitiva.
Circle of dolls” è, infatti, un disco molto affascinante, tecnicamente eccelso, smanioso, enigmatico e tuttavia anche talvolta eccessivamente opprimente, soffocato dal peso di canzoni da cui la melodia, in grado di far esplodere anche la composizione più complessa e cangiante, fatica a emergere.
Seppur esaltato dalla voce calda e comunicativa di Pinnick, dal chitarrismo funambolico e creativo di Lynch e dalla batteria nervosa di Luzier, il programma evidenzia qualche battuta d’arresto di troppo, per fortuna ampiamente controbilanciata da brani dove estro e tensione espressiva si completano grazie all’incisività delle architetture melodiche.
Così, se “War of words” è un valido esempio di massiccia e frenetica contaminazione sonica, tocca a “Mind swamp” ostentare le migliori prerogative artistiche dei KXM, impegnati in un ipnotico e iridescente prototipo di heavy-psych-blues, in cui fa capolino qualcosa dei Tin Machine.
Un’ombrosa e apprezzabile title-track lascia il posto a un’altra gemma di musica straniante denominata “Lightning”, seguita dalla bella “Time flies” (intrigante il tocco vagamente new-wave) e dalla malinconica “Twice”, ancora una volta dominata dall’ugola ardente di dUg e da magnetici impasti vocali.
Il funky algido di “Big as the sun” piace e lascia simultaneamente un senso “d’incompiuto”, e la stessa sensazione la trasmette “Vessel of destruction”, un hard-blues greve e leggermente manieristico.
A day without me” mescola, con discreti risultati, King’s X e Beck, mentre “Wide awake”, “Shadow lover” e la Floyd-ianaThe border” (intramezzate da una traballante “Cold sweats”), sigillano l’opera in un profluvio di lirica e stordente inquietudine, in cui affiora appena un pizzico di eccessiva diluizione.
Circle of dolls” appare, dunque, un ulteriore passo verso qualcosa di veramente “importante” ed è un lavoro per molti versi coraggioso, che per essere compreso appieno forse richiederà un po’ di pazienza, una peculiarità, ahimè, sempre più rara nei musicofili dell’era moderna.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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