Druadan Forest - Dismal Spells From the Dragonrealm Part I

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2019
Durata:71 min.
Etichetta:Werewolf Records

Tracklist

  1. UNSUNG SPELL OF NO SOLACE
  2. ENTHRALLED BY MAJESTIC WINTERS ETERNITY
  3. THE SEIZURE OF POWER IN THE LUMINOUS LANDS BY THE HANDS OF THE STALKING FIENDS
  4. NO STARS UPON THE BLACK SEA OF MACROCOSM

Line up

  • V-Khaoz: everything

Voto medio utenti

Avevamo conosciuto il multi strumentista Ville "V-Khaoz" Pallonen in occasione della recensione del secondo lavoro dei suoi Vargrav, mentre oggi lo troviamo alle prese con i Druadan Forest che con "Dismal Spells From the Dragonrealm Part I" giungono al loro terzo parto discografico di lunga durata.
Se nei Vargrav l'artista finlandese esprime, in modo molto convincente, il suo amore per gli Emperor attraverso un symphonic black metal di pregevolissima fattura per quanto poco originale, nei Druadan Forest il nostro, invece, mette in musica la sua ammirazione per i Summoning e per il loro "Tolkien Metal", questo almeno nei primi lavori.
Il nuovo album, infatti, si allontana dalle produzioni precedenti in quanto V-Khaoz abbandona completamente la componente metal e si cimenta in un album di puro ambient / dungeon synth nel quale sono protagonisti assoluti i sintetizzatori e le spoken vocals che, a mo di racconto, di tanto in tanto si intrecciano con la musica dando vita a quella che potrebbe benissimo essere la colonna sonora, in chiave oscura e misteriosa, di un qualunque episodio estratto dal Signore degli anelli.
"Dismal Spells From the Dragonrealm Part I" è, dunque, un album molto di nicchia e molto ostico, basta pensare che i quattro brani che lo compongono sono tutti, abbondantemente, sopra i quindici minuti, ma che, se ascoltato con attenzione e nelle giuste condizioni, riesce a creare una atmosfera "particolare" fatta di oscurità, magniloquenza e minimalismo al tempo stesso e, soprattutto, perfetta per fare da sfondo alle tematiche tolkeniane che ci si aspetta da un lavoro del genere.
Certo, la ripetizione ossessiva di partiture molto semplici, le variazioni che ci sono ma che sono molto diluite nel lungo minutaggio dei brani, sono elementi che possono rendere l'ascolto monotono, così come la mancanza delle chitarre toglie, certamente, dinamicità alla proposta, tuttavia le idee ci sono e sono suggestive e quando un album di questo genere riesce ad essere suggestivo, beh, il suo obiettivo lo ha certamente raggiunto.
Vi consiglio di approcciarvi ai Druadan Forest, per lo meno a quelli del nuovo album, solo ed esclusivamente se avete tempo a disposizione e se amate le atmosfere del black metal senza la componente metal perché, con tali premesse, l'ascolto sarà una esperienza appagante.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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