Sono passati tre anni dall’ambizioso
“Forsaken”, ma il sound dei
Noveria non si è spostato di una virgola. Posso anche sbilanciarmi parecchio dicendo che i brani contenuti in
“Aequilibrium” sono praticamente perfetti: gli arrangiamenti sono inappuntabili, le melodie ficcanti, la performance di altissimo livello.
E allora perché non riesco proprio ad andare oltre il voto indicato in calce?
La risposta è nella premessa iniziale. Avevo “accusato” la band nostrana di essere discepola fin troppo fedele di
Symphony X,
DGM e
Dream Theater, e oggi mi sento di ribadire lo stesso concetto. Brani come
“Waves”, “The Awakening” o
“Broken” non si possono di certo definire brutti, ma è il costante senso di
déjà vu a pesare come un macigno e a oscurare costantemente la personalità del quintetto. Non si esce mai dal seminato, e quando lo si fa i riferimenti vanno comunque a mostri sacri come i
Fates Warning (
“The Nightmare”) o gli
Evergrey (
“Darkest Days”).
Se siete fan accaniti delle band sopraccitate, fatevi sotto. Per quanto mi riguarda, un po’ deludente.
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