Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:41 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. BURN TO EMERGE
  2. BLINDED
  3. SHAPED BY FIRE
  4. UNDERTOW
  5. TORN BETWEEN
  6. GATEKEEPER
  7. THE WRECKAGE
  8. MY OWN GRAVE
  9. TAKE WHAT'S LEFT
  10. REDEFINED
  11. ONLY AFTER WE'VE FALLEN
  12. THE TOLL IT TAKES

Line up

  • Tim Lambesis: vocals
  • Phil Sgrosso: guitars
  • Nick Hipa: guitars
  • Josh Gilbert: bass, clean vocals
  • Jordan Mancino: drums

Voto medio utenti

Dove sono quei sepolcri imbiancati di Metal Sucks? Perchè non hanno sobillato il web contro gli As I Lay Dying, così come hanno fatto con Marduk, Watain, Inquisition e molti altri? Perchè non si sono nuovamente eretti a giudici infallibili come già accaduto, facendo licenziare band dalla loro casa discografica o scatenandogli contro una stormshit epocale, con la massa di pecore che normalmente albergano sui social?

Tim Lambesis ha assoldato un killer per far uccidere la moglie e solo perchè è stato scoperto dalla polizia non è successa la tragedia ed è stato scoperto ed arrestato.
Ma in questo caso, solo in questo chissà perchè, in casa Metalsucks non è volata una mosca.

Ipocriti schifosi, pagliacci.

Chi siamo noi per giudicare una persona? Siamo writer di una rivista metal, siamo appassionati di musica o siamo dei legali, esperti di legge e mossi dal sacro fuoco della giustizia?
Noi crediamo nella prima ipotesi, ma tutti coloro che hanno sempre sbraitato fino ad ora che non si può pubblicizzare, sostenere, apprezzare una band che supporta il nazismo, che predica la superiorità, che ha degli assassini o quasi tra le loro fila, adesso dovranno rimangiarsi tutta la loro merda, o fare un mea culpa grande come tutto l'internet.

Perchè gli As I Lay Dying sono americani, sono bianchi, sono cristiani e, sopratutto, muovono una montagna di soldi.
Alla luce del nuovo "Shaped by Fire", con il battage pubblicitario della reclusione e poi libertà di Lambesis, i sette anni di assenza da "Awakened", l'ultimo disco uscito su Metal Blade prima del fattaccio, il boost promozionale della Nuclear Blast che ha puntato tutto il budget 2019 su di loro (e che se lo ritroverà moltiplicato per 100), i già considerevoli dati di vendita ed affini che giravano intorno agli AILD schizzeranno alle stelle, tra miliardate di stream, views e vertiginosi cachet per ingaggi ai festival più popolari.

Idoli dei più giovani che magari manco andavano alle scuole medie quando usciva "Awakened", seguiti da una fedele fanbase che si sono saputi coccolare e crescere negli anni con enorme caparbietà e costanza, alla luce di una carriera priva di passi falsi, fatta sempre di album perlomeno validi, sia inizialmente quando erano accostabili a sonorità vicine al melodeath svedese, sia successivamente quando la virata sul metalcore gli ha "svoltato" la carriera, gli As I Lay Dying si portano dietro anche una bella fetta del movimento gym/bodybuilders, degli amanti dei tatuaggi e della church of Christ, essendo tutti devotissimi a Gesù Cristo, compreso il figliol prodigo Lambesis che da modello chierichetto che adotta dei poveri bimbi è passato nel giro di pochi anni a figlio di satana e potenziale assassino, a nuovamente tra le grazie del Signore ed accolto a braccia aperte dai suoi compagni che lo hanno perdonato, peraltro dopo anni di accuse e minacce reciproche.

Aggiungiamoci il fatto che il buon Tim sia passato in 15 anni dall'essere un esile impiegato del catasto ad un figone palestrato potenziale attore dietro cui sbavano migliaia di donne e centinaia di uomini, ecco che la' fuori ci sia veramente un esercito di persone che non vede l'ora di tributare il giusto omaggio alla band, che la storia lo richiede, ci sono tutti gli elementi per questo ritorno trionfale, della vittoria del bene sul male, che tanto poi la moglie mica l'hanno ammazzata sul serio.

E così sarà.
Non sappiamo se questo impazzimento e poi rinascita di Lambesis sia stato davvero dovuto all'uso eccessivo degli steroidi usati per pomparsi i muscoli all'inverosimile o anche questo faccia parte del copione, sta di fatto che "Shaped By Fire" sarà un disco trionfale, che li vedrà in cima a diverse classifiche "top 2019 metal album".

Ora, sta alla nostra onestà intellettuale decidere cosa sia per noi un "metal album". Dio solo sa, tanto per chiamarlo in causa ancora una volta in questa recensione, quanto mi piacerebbe dare 3 a questo disco, infamare i ragazzini deficienti e rimpiangere i tempi in cui in classifica ci andavano gli Slayer di "South of Heaven" o i Megadeth di "Rust in Peace" ma i tempi sono cambiati ed è una cosa che va accettata.
E, cosa ancora più importante, al netto del mio giudizio personale su questo tipo di metalcore conta la propria onestà intellettuale, la stessa che mi permette di blastare con tranquillità l'ultimo album dei Bullet for my Valentine, tanto per fare un nome, e di promuovere con lode questo "Shaped By Fire".

Semplicemente perchè Tim Lambesis è uno dei migliori cantanti in growl della scena, se non direttamente il migliore, così come il bassista Josh Gilbert rappresenta al meglio il suo alter-ego alle clean vocals.
Semplicemente perchè questo album è allo stesso tempo il più pesante della loro discografia ed anche il più melodico e commerciale, picchia quando deve picchiare e colpisce al cervello con una facilità disarmante, piantando un ritornello da canticchiare dopo il secondo ascolto anche al contadinotto più lobotomizzato dello stato del Kentucky.
Semplicemente perchè il carcere deve aver fatto scattare qualcosa di più nel cervello di Lambesis, che ha tirato giù dei testi che sinceramente sono belli da leggere, basati sulla redenzione, la crescita, la riflessione, tutte peraltro argomentazioni in cui ognuno di noi può trovare il proprio significato personale, in modo da impersonarcisi e diventare così il protagonista.

Becoming driven by despair
Feeling trapped into a corner
Losing more and more of reality
Perceiving all the hurt only one-sidedly

Have you ever been blinded by the pain?
Losing yourself inside the heartache




Semplicemente gli As I Lay Dying, riescono a creare il fomento, a colpire con la musica ma anche col cervello e col cuore, si crea così un feeling emozionale tra chi suona e chi ascolta, ovviamente se si è in sintonia con tali temi e musicalità, ma le numerose e continue armonie faranno breccia anche in chi pensa che non riuscirà a digerire l'aggressività e l'esuberanza vocale di Lambesis, anche a suon di cori che vengono disseminati con parsimonia ed intelligenza, ma che quando partono...beh, immaginiamo che deflagrazione ci sarà dal vivo.
C'è anche spazio per un paio di sfuriate in salsa thrash death tout-court, reminiscenza ed anche recrudescenza di un passato lontano ma che gli AILD sembrano non aver dimenticato; non è il mood del disco, ma siamo lieti che Mancino e Sgrosso siano anche in grado, quando vogliono, di trasformarsi in delle autentiche macchine da guerra senza la minima concessione melodica e giovanile, e "Gatekeeper" ne è una testimonianza esemplare, vista l'unica assenza di qualsivoglia chorus melodico e dell'intervento vocale del buon Gilbert.

The lies, the weight, deceit, decay
The lies, the weight
It’s clear I lost my way


Tra richieste di perdono, ammissioni di colpa, perfette commistioni tra una rabbia incontenibile e mistiche indulgenze, si va a consumare un disco formalmente perfetto ed anche molto variegato tra gli undici brani che lo compongono (più intro), sebbene faccia strano dirlo, tra momenti più intimistici, assoli di scuola classica, breakdown di scuola mathcore, il tutto assemblato con una cura assolutamente maniacale - che tanto il tempo non è mancato - in 44 minuti di durata, una tempistica perfetta, ancora una volta, con una produzione che restituisce dei suoni pazzeschi, ottenuti anche grazie alla preziosa collaborazione in fase di mixing e mastering tra gli Sparrow Sound studios di Los Angeles e gli Sterling Sound studios di Nashville.

Viste le premesse iniziali, non si può e NON VOGLIAMO parlare di capolavoro. Ma senza alcun dubbio rappresenta il picco della carriera degli As I Lay Dying, per una volta probabilmente sia artistico sia commerciale, e chissà anche forse una sorta di rinascita spirituale.

Se non per Lambesis, almeno per chi lo ascolta.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 24 set 2019 alle 17:48

Sono contento che ti sia piaciuta...come sempre, scrivo col cuore (e mi prendo i vaffanculi col sorriso :D ) un abbraccio

Inserito il 22 set 2019 alle 19:30

Questa recensione trasuda onestà al 100%, onestà intelletuale nel non stroncare per partito preso un gruppo che suona un genere non proprio "attraente" per il recensore e ancor più coraggio e onestà nel denunciare lo squallido "politically correct" imposto dal pensiero unico mondiale radical shit, che decide ciò che è buono e ciò che deve essere bannato … Grande Graz lode a te e alla tua onestà, si fottano gli ipocriti politicamente corretti

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