Vitriol - To Bathe From The Throat Of Cowardice

Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:42 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. THE PARTING OF A NECK
  2. CROWNED IN RETALIATION
  3. LEGACY OF CONTEMPT
  4. I DROWN NIGHTLY
  5. THE ROPE CALLS YOU BROTHER
  6. A GENTLE GIFT
  7. VIOLENCE, A WORTHY TRUTH
  8. VICTIM
  9. HIVE LUNGS
  10. PAIN WILL DEFINE THEIR DEATH

Line up

  • Scott Walker: drums
  • Adam Roethlisberger: vocals, bass
  • Kyle Rasmussen: vocals, guitars
  • Mike Ashton: guitars

Voto medio utenti

Non è raro che una grossa etichetta come la Century Media un giorno si prenda a pugni con il death metal e il giorno dopo ci vada d’amore e d’accordo. È questo il caso degli esordienti Vitriol, che con To Bathe from the Throat of Cowardice ci propongono del death metal tecnico di grande violenza, precisione e qualità.
I Vitriol nascono dalle ceneri dei deathster Those Who Lie Beneath, un disco per Metal Blade, cambio di formazione, di nome e di etichetta e quasi 10 anni da An Awakening.
Non che fosse un brutto disco, anzi, però mancava un po’ di originalità e carattere. Con questo nuovo disco dal nome chilometrico, le cose saranno cambiate?

Sicuramente si sono conservate le cose positive, la violenza, la tecnica, assoli nevrotici e schizzati, ma al tempo stesso tecnici e studiati.
A livello strettamente musicale questo è un ottimo disco, tra il death classico, quello più brutale ed a tratti anche melodico e cadenzato.
Come fu per gli Slayer nel 1994, questo disco ha una caratteristica per cui secondo me perde punti, sto parlando ovviamente della produzione, in particolare della scelta mettere in risalto la batteria e più in dietro le linee vocali.
Nel death metal la parte ritmica è spesso la più importante, ma non è la sola: spesso le chitarre e la voce vengono sommerse e sovrastate dal lavoro (molto ben fatto, eh) di batteria e basso, privando l’ascoltatore della possibilità di apprezzare pienamente il guitar work e il growl da “cinghiorso” di Adam Roethlisberger.

In questo To Bathe from the Throat of Cowardice brillano perle, canzoni favolose da incidere sulla pietra consacrata al metal estremo. In particolare la opener, “The Parting of A Neck”, “Legacy Contempt” e ”Victim”, sono le canzoni che meglio rappresentano la musica, la violenza e la brutalità dei Vitriol.

Consiglio questo disco e se vi piacciono sonorità che a volte ricordano un po’ i Morbid Angel, a volte i Nile (con cui sono in questo momento in tour), a volte altri grandi del death che non sto a citarvi. Ho il presentimento che vedremo il debutto dei Vitriol in molte classifiche di fine anno.
Recensione a cura di Carlo Masoni

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