Rispetto al debutto omonimo di qualche anno fa, i danesi
Orm fanno un grande passo in avanti incidendo un album,
"Ir", che si avvicina pericolosamente al concetto di capolavoro.
All'interno di due soli brani, entrambi di durata superiore ai ventitré minuti, il quartetto di Copenhagen esprime così tante idee che un qualunque altro gruppo avrebbe diluito in decine di composizioni, mettendoci di fronte ad un black metal furioso, imponente e dai tratti epici che riesce perfettamente ad essere bilanciato tra le partiture più veloci e quelle più cadenzate dove i Nostri mettono in mostra un gusto melodico che solo i grandi compositori posseggono con questa forza evocativa.
"Ir" è un lavoro glorioso, sorretto da riff semplicemente strepitosi nella loro magniloquenza, e da una serie di armonie che si intrecciano intorno all'ascoltatore suggestionandolo e portandolo lontano in direzione nord, tra boschi innevati e campi di battaglia dove l'eco dell'eroismo ed il sacrificio umano fanno sentire il loro sapore aspro e sprezzante.
Gli
Orm non hanno bisogno di tanti "giri di parole" per colpirti al cuore: il loro black metal è diretto, senza inutili orpelli, ma ricco di una magia che definirei tormentata in grado di dare all'album un taglio quasi "progressive" senza che
"Ir" sia davvero tale, proprio perché ad ogni nota, ad ogni sussulto, ad ogni arrangiamento è la magia a dettare i tempi ed a dilatarli fuori dai "normali" confini della forma canzone fino ad arrivare ad un singolo, infinito, fluire di emozioni e sensazioni forti che altro non sono se non la spina dorsale di una musica perennemente in bilico tra dolci melodie e spietata misantropia.
Sinceramente,
"Ir" mi ha colpito nel profondo.
Mi hanno colpito il suo sapore amaro e la sua irruenza tempestosa.
Mi hanno colpito i quieti arpeggi ed il tremolo picking glaciale.
Mi hanno colpito il suo eroismo e la sua dolcezza improvvisa.
Mi ha colpito, perciò, il suo essere diverso pur rimanendo nel solco della tradizione della grande musica estrema del Nord a testimonianza che, quando si è guidati davvero dal proprio cuore e dal proprio talento, non serve nessuna rivoluzione per comporre e suonare grandissima musica.
Se siete dell'idea che il black metal non abbia più niente da dire, vuol dire che non conoscete
"Ir" e se non lo conoscete, vuol dire che state rinunciando alla sua bellezza e alla sua purezza, cosa che non dovreste fare per nessuna ragione perché poche cose potranno, letteralmente, spazzare via il vostro animo come la tempesta suonata dagli
Orm facendovi provare veri brividi di piacere.
Un piacere disperato e furibondo.