Gli
Asphodèle nascono dall'incontro di
Spellbound, cantante degli
Aorlhac, che qui si occupa anche del songwriting, e di
Audrey Sylvain cantante, tra gli altri, degli
Amesoeurs, ai quali si aggiungono altri musicisti che completano la lineup di un gruppo "vero e proprio" che con il qui presente
"Jours Pâles" fa il suo esordio nel mercato discografico.
Credo che il titolo dell'album, "Giorni Pallidi", più di ogni altra cosa, sia in grado di darci una indicazione su quello che andremo ad ascoltare una volta premuto il tasto play: la melanconia e la tristezza, infatti, sono il filo conduttore di un album che riesce ad unire gothic, dark, black metal (qui è la tendente al depressive) e anche qualcosa di pop rock, per una musica intimista, delicata ed introspettiva che, tuttavia, non rinuncia ad essere anche aggressiva quando la parte più "primordiale" dei Nostri prende il sopravvento sulle altre.
"Jours Pâles" è un album vario, che potrei definire molto "francese", ricco di buonissime intuizioni melodiche, suonato con l'opportuna preparazione e certamente non indicato per i metallari "duri e puri" perché qui, oltre al metal, c'è tanto altro e sono sopratutto le atmosfere ad essere protagoniste prima ancora delle composizioni stesse che, in ogni caso, sono concepite per emozionare usando un ricco spettro di sensazioni e colori riuscendo, dunque, in un compito non sempre molto semplice come quello di "mettere d'accordo" audience anche molto diverse.
A mio modesto parere, gli
Asphodèle hanno rilasciato un piccolo gioiello che saprà toccare l'animo dei più sognatori tra di Voi.
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