Son passati quattro anni da quando gli iraniani
Nex Carnis hanno dato alle stampe
“Obscure visions of the dark” e personalmente penso che non siano stati anni particolarmente facili per loro. Infatti, già nel 2015 la band ebbe seri problemi di censura e diverse difficoltà nel reperire musicisti da coinvolgere nel progetto (per un certo periodo utilizzarono una batteria programmata) ma la voglia di suonare death metal ha prevalso su tutto e tutti.
Decisamente un bel messaggio no?
Prima ancora deI suo “valore intrinseco” il due pezzi
“Black eternity” ci dice innanzitutto che la band è viva e vegeta e che ha ancora grinta da vendere, l’ascolto ci dice invece che la proposta dei
Nex Carnis è ancora massiccia e incazzata.
Il death metal degli iraniani è a tinte oscure, torbido, a tratti ipnotico, duro e compatto. Decisamente americano nell’impostazione e nell’approccio, con puntuali rimandi alla scena attiva nei dei primi anni 2000, “
Black eternity” fa della rabbia la sua
raison d'être.
L’unico consiglio che posso darvi, è quello di dar loro una chance. Se la meritano tutta.
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