La cosa più affascinante dei misteriosi
Blut Aus Nord è che non sai mai cosa aspettarti da loro.
Tutta la loro discografia non ci ha mai regalato un album uguale a quello precedente e, cosa straordinaria, nonostante questa eterogeneità il marchio del gruppo francese risulta sempre inconfondibile nel suo essere distante da ogni cosa che gli sta attorno.
Il nuovo
"Hallucinogen", manco a dirlo, spiazza.
Ancora.
Vista la copertina e letti i titoli, uno poteva aspettarsi un lavoro all'insegna della psichedelia, qualcosa di lisergico magari tendente al prog anni '70.
Vindsval e soci, invece, "giocano" a sorprendere e se ne escono con un suono lineare, quadrato e, probabilmente, più melodico di quanto ci saremmo mai potuti aspettare dai nostri.
"Hallucinogen" è un album di Black Metal "spaziale" dall'ampio respiro e dal taglio cinematografico, quasi completamente privo di parti vocali, se si escludono i magnifici cori evocativi e lo scream quasi affogato dentro gli strumenti, costruito per viaggiare lontano e per abbandonare il nostro pianeta andando, quindi, ad abbracciare dimensioni parallele quasi oniriche e certamente mistiche.
I
Blut Aus Nord si dimostrano ineguagliabili intessitori di melodie emozionanti e riescono a creare una sorta di mix tra le atmosfere della trilogia "777" e quelle della trilogia "Memoria Vetusta" dando vita ad un lavoro tanto vario quanto epico nel suo incedere e libero da costrizioni di genere o specifiche di settore.
Il gruppo francese fa quello che vuole e lo fa
benissimo.
"Hallucinogen" risulta accessibile sin dal primo ascolto ma ugualmente contorto.
La furia del metallo nero non viene dimenticata ma si trasforma in altro.
Sfrontata eleganza, magniloquenza e momenti riflessivi ci accompagnano nel lungo viaggio, ponendosi di fianco a chitarre durissime, ma dal forte sapore armonico, e tastiere che sembrano venire da altre dimensioni in un unico fluire di note che scorre potente, incontenibile e, lo ripeto, dagli evidenti contorni mistici, come se i
Blut Aus Nord stessero celebrando una cerimonia priva di contorni ben definiti e distantissima tra le stelle che illuminano il cielo sopra le nostre teste.
"Hallucinogen" è un ulteriore tassello della grandezza, e della originalità, di un gruppo che sembra non conoscere pause qualitative e che continua a regalarci indimenticabili affreschi sonori proprio come farebbe un grande pittore con le sue tele ed i suoi colori.
Non lasciatevi sfuggire per nessuna ragione un album come questo che, senza alcun dubbio, sarà tra i migliori dell'anno.
Applausi a scena aperta.