Copertina 8

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2019
Durata:48 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. OF IRON AND GOLD
  2. WINTERSAGA
  3. DRUNKEN DWARVES
  4. DIGGY DIGGY HOLE (YOGSCAST COVER)
  5. MINE MINE MINE!
  6. THE ART OF WAR
  7. THERE AND BACK AGAIN
  8. THE KING UNDER THE MOUNTAIN
  9. WE WERE WARRIORS

Line up

  • Claudio Falconcini: guitars, vocals (backing)
  • Federico Meranda: keyboards
  • Francesco Cavalieri: vocals
  • Cristiano Bertocchi: bass
  • Federico Gatti: drums

Voto medio utenti

“Sui monti le foreste ondeggeranno, ondeggeranno al sol l’erbe lucenti, le ricchezze a cascate scenderanno e i fiumi diverranno ori splendenti. I ruscelli felici scorreranno, i laghi brilleran nella campagna e dolori e tristezza svaniranno al ritorno del Re sotto la Montagna.”

Personalmente ho sempre preferito il popolo di Dürin, dei Colli Ferrosi e di Moria al regno degli alti Elfi di Gran Burrone o di Lothlòrien. Gli Wind Rose ne fanno la loro forza, il loro marchio di fabbrica.

Da “Drunken Dwarves”, in cui si parla della passione del bere idromele, del rintanarsi nelle taverne fino all’alba, del vantarsi di essere in grado di reggere più idromele di tutti: in pratica, se sei nei pressi di una taverna piena di nani ubriachi, non entrare. Musicalmente è una canzone melodica ma dai ritmi serrati, secondo singolo azzeccatissimo. Seguono poi la cover che ha permesso di fare milioni di visualizzazioni agli Wind Rose, “Diggy Diggy Hole” e “Mine Mine Mine!”. La prima è una canzone tutto sommato goliardica, da cantare dopo 8 birre (o pinte di idromele) con gli amici, la seconda, che riprende il tema lirico della prima: noi siamo nani, noi scaviamo fino al cuore della montagna.

Se ce n’è bisogno il Nano combatte, combatte ferocemente per difendere la propria amata terra, la propria montagna. Sto parlando ovviamente della successiva “The Art Of War”. In groppa ad un cinghiale da guerra o con la forza delle proprie gambe, un nano combatte fino alla fine, fino alla morte sua o del suo nemico:, mai abbandonerà il suo campo di battaglia prima di aver raggiunto l’uno o l’altro obiettivo. “The Art of War” non è una canzone triste, non è una canzone truce o particolarmente violenta, è una canzone prima allegra e poi epica, piena di inserti folkloristici e melodici. In effetti dopo che il ritornello viene ripetuto per la terza volta consecutiva sul finale un minimo ti annoi, ma prima che te ne accorga è già finita.

Come in ogni disco Power Metal che si rispetti non può mancare la ballatona. “There and Back Again” non nasce come ballata, e sulle prime battute non lo è affatto, ma andando avanti con il minutaggio assume dei toni epici, strazianti e quasi commoventi. C’è da dire che il tema principale della canzone puzza un po’ di già sentito, ma la melodia di cui sto parlando non è così frequente in fin dei conti.

Non voglio parlarvi di ogni canzone di “Wintersaga”, vi toglierei il gusto di ascoltarlo. Quindi cosa state aspettando? Aprite Spotify, o ancora meglio aprite lo store di Amazon o della Napalm Records e acquistate ed ascoltate questo nuovo bellissimo disco di questi ragazzi Pisani, miei concittadini. Se vi piace il Power metal, con una voce profonda (in questo caso di Francesco Cavalieri), unito al folk, unito all’epicità e allo scenario Tolkeniano allora è un disco che non può enza ombra di dubbio mancare dai vostri ascolti.



Recensione a cura di Carlo Masoni

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