Va bene che il black metal deve essere sporco e grezzo, va bene che nessun appassionato di questo genere sarà mai infastidito dall'assoluta mancanza di pulizia nell'esecuzione, va bene che la registrazione può tranquillamente passare in secondo piano quando sono più importanti le emozioni trasmesse......... ma questo è troppo! "Thresholds Of Insanity" è il classico album che dà l'impressione di contenere al suo interno numerosi elementi di interesse, ma che in realtà non ci lascia la possibilità di ascoltarli. E non sto parlando di una produzione sporca e volutamente ruvida (alla "Nattens Madrigal", tanto per intenderci), bensì di suoni bassi, impastati, mal equalizzati e bilanciati. Un unico, incasinato, pastone da cui è in pratica impossibile estrarre indicazioni che vadano oltre le sensazioni trasmesse a pelle dalla musica. Un fatto che di per sé non è neanche poi totalmente negativo... In ogni caso i cileni Animus Mortis (black metal dal sudamerica: sembra impossibile ma è realtà) si dimostrano artefici di un EP di buona fattura, che riprende qualche pezzo precedentemente inserito in un demo. Metal oscuro e veloce, suonato in maniera nettamente old-style ma con una discretà personalità. I caotici e ripetitivi riff della chitarra sono in particolare accompagnati da una prestazione vocale a metà tra l'urlo e il sussurro che conferisce ancora più mistero all'aura già funebre che pervade tutti i pezzi. "Thresholds Of Insanity" vive di buone melodie e di alcuni momenti ambient assolutamente da non buttare via, e se solo la registrazione ci permettesse di goderne meglio potremmo anche alzare di un punto il voto conclusivo. Anche la durata scarsa (intorno alla ventina di minuti) non mi permette di formulare un giudizio definitivo, per cui guardo con speranza ad una futura uscita che risolva almeno questi due problemi!
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