Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:37 min.
Etichetta:Eisenwald

Tracklist

  1. SATURNINE ANCESTRY
  2. HARVEST THE STARS
  3. MERCURY SKIES
  4. LUNAR PENDULUM
  5. EVENTIDE EVANGEL
  6. THE OBSIDIAN WHITE
  7. NEXUS OF UNLIGHT

Line up

  • Johan Nephente Fridell: vocals
  • Pontus Bizmark Andersson: guitars
  • Johan Nord: guitars, vocals
  • Tobias Jakobsson: guitars
  • Micke André: bass, vocals
  • Fredrik Andersson: drums

Voto medio utenti

Con oltre quindici anni di carriera, quattro dischi, numerosi tour europei alle spalle ed una lineup che nel corso del tempo ha incluso personaggi come Adrian Erlandsson (At The Gates, The Haunted, ex-Cradle of Filth, ex-Paradise Lost), Janne Saarenpää (The Crown), Daniel “Mojjo” Moilanen (The Project Hate,Katatonia), non si può certo dire che gli svedesi Netherbird siano una band di primo pelo.
Eppure, per uno di quei curiosi scherzi del destino, Pontus "Bizmark" Andersson e soci sono sempre rimasti confinati ai margini della scena estrema nord-europea.
Oggi però, grazie al quinto lavoro sulla lunga distanza "Into the Vast Uncharted" (Eisenwald), la band potrebbe finalmente uscire dall'ombra e reclamare una maggiore attenzione.

In questo album i ragazzi di Jönköping scelgono una direzione più decisa rispetto al precedente "The Grander Voyage"(2016), in cui il black/death melodico che ha sempre fatto da base al loro sound aveva un corposo aiuto da massicce venature doom, e spingono forte lungo le coordinate indicate da Dissection, Amon Amarth o Dawn.
L'opener "Saturnine Ancestry", "Mercury Skies", l'up-tempo di "Lunar Pendulum" o la strabiliante "The Obsidian White" strizzano l'occhio alla scuola svedese di primi anni '90 aggiungendo però un riffing (grazie alle tre asce Andersson, Jakobsson e Nordin) più attuale e fresco.

"Harvest the Stars" e la ballad black "Eventide Evangel" - baciata da un songwriting ispirato e da linee vocali azzeccate- richiamano certi lavori dei Tribulation anche per la cura delle aperture melodiche mentre il brano di chiusura "Nexus the Unlight" si allontana leggermente dall'aggressività costante per avvicinarsi molto alle oscure melodie dei Sentenced di "Amok", una nera tempesta che annuncia la rovina della luce.

"Into the Vast Uncharted" è un disco derivativo quindi che non getta nulla di nuovo sul terreno ma, ed in questo mi sento di condividere le parole di Dan Swanö (che ne ha curato la masterizzazione), è un lavoro solido fatto con passione e ricercatezza di particolari.
Forse i Netherbird hanno finalmente fatto quel passo in più che mancava e questo mi rende felice: c'è bisogno -oggi più che mai- di dischi sinceri ed onesti.

Netherbird - "Saturnine Ancestry"


Recensione a cura di Alessandro Zaina

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