Quarto disco per i My Darkest Hate, band tedesca dedita ad un death/thrash decisamente vecchio stampo, pur se con una produzione grezza, sì, ma potente.
I numi tutelari citati dalla band sono bands come Obituary, Six Feet Under, Bolt Thrower e Massacre, e, pur senza questa sovrabbondanza di citazioni, l’ascolto di questo “Combat Area” rende ben evidente tutto ciò. Ciò che però appare altrettanto evidente è che i My Darkest Hate non sono certamente all’altezza di quelle bands, fatta eccezione per i pessimi e altalenanti Six Feet Under, limitandosi nella migliore delle ipotesi a riproporre senza alcuno spunto ulteriore lo stesso sound già sentito decine e decine di volte.
Sia chiaro che formalmente questo disco è ben suonato, e i nostalgici di certe sonorità troveranno di sicuro interesse questo disco, e anzi paradossalmente quella che è una delle cose migliori di questo disco, cioè la produzione, per costoro potrebbe essere un difetto, essendo troppo moderna e potente, perdendo così un certo fascino lo-fi delle produzioni a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Quello che però non va giù è il fatto che la band faccia davvero poco per discostarsi dai cliché, e se a ciò aggiungiamo che i pezzi davvero degni di nota sono pochi, il quadro è abbastanza chiaro.
Tra questi pezzi è d’obbligo citare la lenta e cadenzata “Fall Of Eden”, che richiama, nell’echeggiare della sgraziata voce del singer Carl Simper, certe cose dei Celtic Frost, la più veloce e brutale “The Principle Of War”, l’assolo stralunato della breve “Under My Wing”.
Non mi sento di avallare più di tanto la proposta dei My Darkest Hate, pur apprezzandone alcuni aspetti e rimetto al lettore, a mò di Ponzio Pilato, la decisione se scegliere di acquistare o meno questo disco.
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