Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:45 min.
Etichetta:Aural Music

Tracklist

  1. WOMB OF THE WORLD
  2. DRAWING DOWN THE MOON
  3. STRETTO DI BARBA
  4. SILVER VALLEY
  5. GREAT MOTHERS
  6. BENEVENTO
  7. DEA ISIDE
  8. JANARA
  9. THE HOURS
  10. DIANA MELLIFICIA
  11. CIRCLE OF WHITE LIGHT
  12. BLOOD OF THE MOTHER

Line up

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Voto medio utenti

Karyn Crisis e Davide Tiso non sono due personalità che hanno bisogno di presentazioni, il loro contributo alla nostra musica con Crisis e Ephel Duath rispettivamente parlano per loro: vedere due nomi come i loro fianco a fianco in un progetto musicale certamente alza l'asticella delle aspettative che ciascun ascoltatore cova profondamente nel proprio animo, se poi a completare la formazione ci aggiungiamo Fabian Vestod degli Skinlab alla batteria il trittico è completo. Pur non essendo un fan delle band sopra citate e non amando particolarmente le superband, mi sono accostato all'ascolto di "Covenant", secondogenito del nuovo progetto di Karyn, con una discreta curiosità dettata perlopiù dalle descrizioni che dipingevano il disco come contente "12 canzoni di purissimo occult metal" in grado di esplorare diversi mood, dalla pesantezza più malvagia fino a momenti quasi ambient. Direi che a conti fatti la descrizione del disco è corretta e racchiude con sufficiente precisione quello che è possibile ascoltare nelle 12 tracce che compongono "Covenant": a dominare la scena non può che essere Karyn, vera e propria sacerdotessa che dirige il rito occulto muovendosi sinuosa come un serpente tra vocals harsh/scream e parti cui la sua voce si fa più suadente ed ammaliante nella sua luciferina espressività. Dal canto suo l'apporto strumentale e compositivo di Tiso è tutt'altro che marginale, e raggiunge il proprio culmine in brani come l'opener "Womb Of The World" (da brividi la sovrapposizione tra scream e voce pulito nella strofa), "Great Mothers", "Benevento" o "Janara" dove la chitarra di Tiso spazia da riff quasi doom e velati di oscurità fino a proporre arpeggi e armonizzazioni dal sapore occulto. Il gioco di contrasti chiaroscurali è l'arma vincente di "Covenant", che con una mano ti seduce, ti ammalia e ti attira a sè per poi tagliarti la gola con l'altra: questo disco è il risultato di una piena compenetrazione di due sensibilità artistiche decisamente di livello, in cui Karyn è la sacerdotessa e Davide Tiso il suo gran cerimoniere. La sezione ritmica ad opera di Vestod brilla inoltre per dinamicità e fantasia, e si adatta con grande facilità ed in maniera impeccabile a tutte le sfaccettature che la musica del disco va a toccare.
Se amate le sonorità più occulte ed in generale la musica più emozionale a tinte fosche, un ascolto a questo "Covenant" è consigliato: non rimarrete delusi.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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