Che cosa spinga due ragazzi di Rio de Janeiro, non esattamente il posto più freddo e "ruvido" del pianeta, a comporre un album tanto oscuro come
"When The Shadows Rise" resta un mistero nascosto nelle menti di
Tormentor e
Sinner, un mistero al quale, difficilmente, noi ascoltatori possiamo dare una risposta.
Sta di fatto, comunque, che il symphonic black metal dei
The Kryptik, riprendendo la grande tradizione nordica del genere dei primi anni '90, risulta essere di pregevolissima fattura ed assolutamente micidiale nella sua capacità di unire melodia e gelo in un connubio che, sebbene non possa dirsi originale, certamente affascina perché parla direttamente al lato oscuro che ciascuno di noi possiede dentro se stesso.
I brasiliani non sono certamente degli innovatori ma la loro capacità di songwriting è davvero sopra le righe: tastiere e chitarre duettano, costantemente, per dare vita a sette brani praticamente senza sbavature all'interno dei quali si respira la malignità di una musica "semplice", arcana, misteriosa ed urticante nel suo saper ferire le nostre orecchie e il nostro animo, soprattutto se ascoltata di notte e magari mentre piove.
"When The Shadows Rise" è un album che va ascoltato tutto di un fiato e che non presenta cali di tensione.
Ogni arpeggio, ogni urlo, ogni assolo è li dove dovrebbe essere ed il risultato complessivo è quello di un inno elevato al maligno al quale difficilmente si può restare impassibili se davvero si ama il black metal in una delle sue forme più eleganti e letali che esista.
Se il vostro cuore è ancora rivolto ai primi anni '90 in direzione nord Europa, non abbiate paura di dare una possibilità ai
The Kryptik: i brividi di piacere (oscuro) sono garantiti al 100%
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