Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:62 min.
Etichetta:DVS
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. UNSPOKEN WORDS I
  2. THE BETRAYAL
  3. UNSPOKEN WORDS II
  4. THE UNTOLD PROPHECY
  5. THE EVENT HORIZON
  6. SYSTEM LOG
  7. THE GATHERING
  8. UNSPOKEN WORDS III
  9. NOCTURNAL LAMENT
  10. THE RESURRECTION

Line up

  • Dennis Binnekade: vocals
  • Remco Van Der Berg: lead guitars
  • Joris Bol: drums
  • Marcel Guyt: synths
  • Marc Gooijs: guitars
  • Rob Krijgsman: bass

Voto medio utenti

Sarà stato l'eccesso di ambizione o la voglia di confrontarsi già dagli esordi con gente del calibro di Marillion (quelli di "Brave"), Sylvan, Riverside, Porcupine Tree, fatto sta che a me il disco di questi olandesi di cui si è detto un gran bene in occasione del Progpower Europe 2005 anche dopo molti ascolti mi lascia a dir poco indifferente. Concept incentrato su un viaggio spirituale che prende spunto dal saggio del chitarrista Gooijs "Sento, quindi esisto", "Unspoken words" mette l'ascoltatore in perenne attesa di qualcosa che non riesce mai a concretizzarsi musicalmente, mancando di coinvolgere o emozionare anche quando l'uso di un coro operistico ne innalza il finale in tono maestoso. Troppi i difetti, a cominciare dai lunghi inserimenti di parti narrate tra i vari brani (sono quasi tutte le tracce dispari) a mo' di "Journey to the centre of the earth" di Rick Wakeman,il tono però è così svogliato e monotono da indurre ben presto a premere il tasto dell'avanti veloce specialmente quando il protrarsi delle "spoken words" tocca il record dei 5 minuti, in più ci sono gli immancabili retaggi dai gruppi già citati che si uniscono a quelli dei Pink Floyd e l'uso degli strati di synths in luogo delle tastiere che privilegia il lavoro di chitarre e batteria. Altro punto a sfavore per una band che cerca di inserirsi nel filone del prog atmosferico contemporaneo è la mancanza di un cantante la cui voce copra una vasta sfera emozionale. Meticoloso e ricercato nei testi che arrivano a sconfinare nello psicologico-fantascientifico, è dotato di un'ampia sezione multimediale che include un'analisi più approfondita sul concept, foto, una performance live opportunamente mixata inerente al periodo precedente a "Unspoken words".
Malgrado la buona volontà riscontrata in fase di composizione, siamo ancora ben lontani dai livelli elevati raggiunti con "X-Rayed" (Sylvan) o "Out of myself" e "Second life syndrome" (Riverside).
Recensione a cura di Carlo Viano

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.