I Necrodeath sono la Leggenda. I Necrodeath sono stati, e lo sono tutt'ora, l'ispirazione per decine di bands. I Necrodeath hanno scritto la Storia del metal più estremo. I Necrodeath sono stati parte di questa Storia. Poter recensire " 100% Hell ", nuova fatica del combo ligure, rappresenta per me un miscuglio di libidine, orgoglio e vanità. La band festeggia il glorioso traguardo dei vent'anni di carriera con un disco che mantiene fede a tutte le aspettative del caso, picchiandoci sui denti 38 minuti scarsi di violenza e tecnica sopraffina, frutto di un songwriting che non sembra conoscere l'usura del tempo. Dopo " Ton(e)s Of Hate ", per chi scrive l'album più tecnico, complesso e completo della loro discografia, non sapevo proprio cosa aspettarmi. Le strade percorribili erano sostanzialmente due: tornare a picchiare come dei fabbri indemoniati, quindi parafrasando " Matter Of All Evil " , oppure spingersi oltre al tecnicismo ed alla ricercatezza del precedente lavoro. Invece, come un prestigiatore tira fuori un coniglio dal cilindro, la band di Peso sforna un disco spiazzante, che è la summa di tutti i pregi disseminati su un ventennio pregno di soddisfazioni. Già dall'intro del disco, " February 5th, 1984 ", si intuisce le potenzialità enormi del disco, visto che la voce malvagia che salmodia la genesi dei Necrodeath è quella di Cronos, storico leader dei Venom, punto focale e massima ispirazione per i quattro. Il disco come detto, offre all'ascoltatore tutto lo splendore di un songwriting attuale, nonostante il peso che vent'anni di carriera possa far sentir loro. Troviamo pezzi tiratissimi come " Forever Slaves ", molto old school nel suo incedere, oppure una " The Wave " ( sulla tragedia dello tsunami ) che conquista la palma come brano più veloce del platter. Ma ci si imbatte anche in composizioni articolate, piene zeppe di cambi di umore, con un riffing vario ed un drumming spettacolare di Peso, uno dei massimi esponenti del metal estremo. Ascoltatevi " Identity Crisis ", il brano più sperimentale del disco, che rimanda alla memoria il lirismo di " Ton(e)s Of Hate ", dotato di linee vocali che si stampano in testa, nonostante lo screaming acidulo di un Flegias a livelli mai sentiti prima. Senza necessariamente compiere un track by track, posso assicurarvi che il disco non ha un solo secondo moscio o raffazzonato; i Necrodeath targati 2006 sono un'oliatissima e letale macchina da guerra, intenzionata a massacrare, con metodo, i nostri padiglioni auricolari. Un plauso particolare alla produzione di Giuseppe Orlando ( Novembre ), il quale è riuscito a donare a tutto il disco un suono praticamente perfetto; chi ne ha giovato di più è sicuramente Peso, che ha sperimentato patterns abbastanza inediti per lui, mostrando tutta la sua grandezza nel provare strade sempre nuove. Dopo la defezione del chitarrista storico Claudio, molte nubi si erano addensate sul futuro della band, ma quest'ultima è stata in grado di reagire, scrivendo un album perfetto, esente da pecche. Il fatto che lo ritenga un pelo inferiore del precedente lavoro, non deve fuorviarvi assolutamente..." 100% Hell " è certamente un acquisto iper consigliato, rientrando dritto dritto nella toplist di fine anno.