La Scarlet Records mi lascia basito. Accade ogni tanto...ma accade. Il motivo? E' presto detto: a fronte di bands che spaccano il culo, come Vision Divine, Necrodeath, Node, Disarmonia Mundi, SmaXone, Terror 2000, la label milanese propone delle uscite altamente trascurabili, atte solo ad intasare un mercato discografico già troppo incasinato. Questo secondo disco dei newyorchesi Subzero ( il primo uscì per la Century Media ) non è assolutamente un capolavoro. Certamente non affonda come tanti altri titoli dell'etichetta, ma la soglia di passabilità viene superata per il rotto della cuffia. Preso in mano il cd mi trovo con un artwork intrigante, mentre le foto della band tradiscono chiaramente le proprie radici hardcore. A confondere ulteriormente le idee, ecco che l'opener " The Underground " ha un attacco alla Coal Chamber...mah...come? Mumble, mumble...la confusione dura poco, visto che il quintetto non si perde in sterili giri di chitarre ma parte a spron battuto con una mistura di hardcore old school e crossover dal sapore southern ( non troppo accentuato comunque ). I brani si susseguono come dei macigni durante una frana, trovarseli di fronte è un'esperienza fisica devastante, visto che alla scarsa originalità corrispondono energia e voglia di spezzare il collo dell'ascoltatore a colpi di headbanging. Il genere proposto ha un ottimo responso in terra madre, mentre qui da noi viene apprezzato da pochi seguaci. Bocciare il disco dei Subzero sarebbe oggettivamente un'esagerazione, un'inadeguata punizione. Ciò non toglie che questo " The Suffering Of Man " presenti troppe falle per poter solcare il movimentato oceano discografico. Rimandati con fiducia al prossimo disco.
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