Formazione piuttosto datata considerato il fatto che vennero mossi i primi passi nel 1993 sotto la direzione di Tommy Sebastian (Manes, ex-Griffin, ex-Atrox) e che si affaccia solamente ora (dopo alcuni Demo e singoli senza particolare successo) alla ribalta europea con il full lenght d’esordio, ‘Soulfuel’. Il disco è ascoltabile, gode di una produzione eccellente, vive di luci ed ombre in quanto il genere proposto oramai non nasconde nulla di nuovo. Stiamo discorrendo di un power metal dalle tinte moderniste nei suoni di chitarra e batteria, nei licks crunchy e nel sound monolitico a tinte fosche. Certo, bisognerebbe non fare caso alla somiglianza della voce dei Wattamez con quella di un certo James Hetfield, bisognerebbe dimenticare l’uscita di un certo ‘Black Album’ per apprezzare maggiormente canzoni come ‘The Hollow’ oppure ‘Insomnia’ ma si sa, non tutte le ciambelle riescono col buco. I vostri problemi di memoria perciò cadono a fagiolo e potete tranquillamente gustarvi le ritmiche assassine di ‘Modern Symbology’, gli attacchi eretici di ‘Suicide Jesus’ oppure la monolitica invasione di ‘Devils Dance’ (questo titolo non è nuovo…). ‘Soulfuel’ potrebbe essere tranquillamente considerato un lavoro di transizione nella discografia dei Metallica, l’anello mancante tra il sopracitato ‘Black Album’ ed il controverso ‘Load’.
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