Album di debutto per gli italiani Atomic Ants, band che incide per l’inglese Copro Records e che, per questo “Keep Cool And Dry”, si serve della produzione di Alex Guadagnoli.
La band si attesta su sonorità crossover, spruzzate di funk, che mettono insieme gente come SOAD, Incubus e RHCP, con risultati non sempre confortanti.
La band ci prova a creare canzoni interessanti, e non manca di fornirle di dinamismo, buoni accenti melodici e capacità tecniche, ma le idee di base latitano e così spesso i momenti buoni, come “From Dusk ‘Till Dawn”, sono plagi spudorati della band di Serj Tankian, cui gli Atomic Ants cercano di rubare quella sorta di funambolismo sonoro che li ha resi famosi.
Altra cosa che non mi convince è la voce di Junior, il cantante, troppo anonima e poco personale, mentre il resto della band fa bene il suo lavoro. Il disco tuttavia non difetta di varietà, e si va dalla simil-ballad “Fly”, carina, alla “pensante” “John G.” ispirata a John Gotti, detronizzato boss della mafia newyorkese, senza tralasciare un bel pizzico di ironia.
Quello che sicuramente è al posto giusto nel sound della band sono gli inserti elettronici che arricchiscono le canzoni e che spesso fanno la differenza, salvando le canzoni da una piatta mediocrità, la quale spesso porta noia. Una noia frutto anche di una durata, 57 minuti, francamente eccessiva, e di un numero di canzoni, 14, decisamente con troppi riempitivi.
In definitiva, e mi spiace dirlo, non credo ci sia bisogno, nel panorama attuale, di una band come gli Atomic Ants e di un disco come “Keep Cool And Dry”, sempre che in un prossimo futuro la band non riesca a svoltare e stupirci con un disco finalmente personale e degno di attenzione.
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