Sulla pagina Bandcamp dedicata al secondo album della "cult" band
The Deathtrip si legge:
"Demon Solar Totem" cattura l'antico spirito di Darkthrone, Thorns e Beherit intriso di occultismo inglese e formule sonore sacre.Francamente mi risulta difficile trovare parole più efficaci per descrivere un album, sostanzialmente, devastante.
Il riffing, gelido più della morte, sta davvero a metà tra quello dei Darkthrone migliori e quello degli indimenticabili Thorns dell'album omonimo, così come la follia dei primi Beherit (ma anche dei maestri Dødheimsgard) aleggia su brani che fanno male per la loro glacialità ed il loro essere quasi asettici perché intrisi di una purezza disturbante.
Il ritorno di
Kvohst dietro il microfono è, inoltre, la classica ciliegina sulla torta dal momento che la sua interpretazione, come sempre spettacolare e multiforme, rende
"Demon Solar Totem" ancora più deviato, ancora più malato di quanto già non lo sia per merito dello spietato riffing di
Host, un chitarrista fortemente legato al vero spirito del black metal tanta è la malvagità che traspira dalla sua sei corde, una malvagità che sembra essere quasi concreta e letteralmente in grado di ferire corpo e spirito.
I
The Deathtrip, va specificato, non sono dei "semplici" imitatori di artisti venuti prima di loro, tutt'altro.
La loro musica è ricca di pathos, pregna di Inghilterra e avvolta da antichi rituali (eccellenti in questo senso le parti corali) che si legano, in un abbraccio mortale, al freddo ed al vento del Nord riuscendo a creare una formula espressiva che si artiglia, con forza al passato, ma che vive nel presente e che del presente sfrutta le evoluzioni e le moderne sofferenze.
All'interno di questo album ogni singola nota, ogni colpo di batteria, ogni spaventosa accelerazione, ogni lacerante urlo, è concepito con matematica precisione e lucida visione distruttiva come se il gruppo vomitasse sul mondo tutto il suo disprezzo e tutto il suo elitarismo frutto di misantropia e rifiuto di falsi miti, il tutto sotto il vessillo del vero black metal, un black metal moderno ed accecante nella sua luce, sebbene oscuro e conscio di quanto è venuto prima.
Risulta impossibile all'interno di un lavoro del genere citare un singolo brano: qui dentro tutto ha il suo bieco significato, tutto fa parte di un mosaico di distruzione e tutto si piega alla logica di un potere superiore che, probabilmente, pochi possono davvero comprendere.
"Demon Solar Totem" è morte.
"Demon Solar Totem" è nero.
Questa è la musica della nostra fine.
Qui dentro c'è tutto quello che rappresenta il black metal.
Oggi come ieri.
Chiudete gli occhi e lasciate che la vostra anima sia lacerata da questa musica e dalla sua fortissima carica "anti".
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?