Immaginatevi di essere dei baristi e di dover servire un cocktail unico mixando abilmente gusti conosciuti.
Bene, questi musicisti nostrani servono un cocktail musicale caldo, potente e insieme avvolgente dal fascino retrò.
Questi romani sono veramente bravi, mi hanno affascinato e credetemi, che hanno carte da vendere.
Voglio vedere che non rimarrà stupito dalla calma prima della tempesta dell’opener “
Limina”, una composizione che parte quasi in sordina con pochi tocchi di chitarra per poi deviare in direzione di un brano jazz/prog con risvolti sixties, e non è finita qui, perché sul finire aumenta di gradazione e potenza heavy con un basso in primo piano.
“
Astor” parte convulsamente, le contorsioni heavy/prog dei romani ricordano certe cose dei primi
Mastodon.
Il brano devia verso il progressive puro, con dei ritmi affascinanti che sono sul confine psych settantiano; sembra una colonna sonora di un film di genere italiano dell’epoca, con quel basso in primo piano e la chitarra dalle plettrate veloci in comunione ritmica con la batteria.
Sul finale si ritorna da capo a piedi con la chitarra che delinea riffing possenti.
“
Charade” ha quel senso di disorientamento con i synth che fanno capolino mentre la sezione ritmica ticchetta ritmicamente una melodia acid/prog che avrebbe fatto felice il buon
Stelvio Massi.
Anche qui il sapore 60/70 è gustoso con le melodie di chitarra e i tocchi di tastiera che sono puro fascino, difficile resistere alla band nostrana.
In questo caso l’irruenza finale della band si mixa perfettamente al climax della song.
“
Arcnival”, ha qualcosa di gobliniano con quell’andirivieni di basso e batteria; notate la finezza dell’anagramma del titolo.
Il tema è percussivo ed heavy/prog, i riffing sono onde distorte con interventi arpeggiati di chitarra e basso che delineano il ritmo.
Le percussioni e la potenza nell’intermezzo è dinamica e intrisa di riff acidi superheavy, non sentitevi storditi, perché il collettivo romano sa immettere fluidità alla musica piena di vibrazione e calda.
Un vero capolavoro in musica credetemi, i brani sono tutti strumentali e sono godibilissimi; i musicisti sanno mischiare con perizia tecnica ed emozione diverse sfaccettature in un album unico, bravi!
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